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In monastero arrivano Facebook, Twitter, Instagram & Co

Vaticano, apertura al mondo social per le suore di clausura che potranno informarsi, formarsi e comunicare senza però “svuotare il silenzio contemplativo” altrimenti si rischia “di riempire l’isolamento “di rumori, di notizie e di parole”

Vaticano – La parola d’ordine è “sobrietà e discrezione”, ma nasconde un’apertura al mondo social per le suore di clausura che potranno finalmente accedere ai media e utilizzare i social network con attenzione altrimenti si rischia di “svuotare il silenzio contemplativo quando si riempie la clausura di rumori, di notizie e di parole“.

È quanto indica la Cor Orans, ossia l’Istruzione applicativa della Costituzione apostolica del 29 giugno 2016 Vultum Dei Quaerere, le regole per la vita delle consacrate: “Tali mezzi pertanto devono essere usati con sobrietà e discrezione, non solo riguardo ai contenuti ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione, affinché siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione della vita fraterna“.

Il via libera, spiega la nota della congregazione è per “l’uso dei mezzi di comunicazione per motivo di informazione, di formazione o di lavoro, che può essere consentito nel monastero, con prudente discernimento, ad utilità comune”.

Insomma, proprio come accade nella vita laica, il “rumore” delle chat e degli scambi di informazioni potrebbe allontanare dai propri obiettivi ma, soprattutto, dalla propria interiorità. Le consacrate quindi dovranno mantenere “maturità di giudizio e capacità di discernimento, e soprattutto amore alla propria vocazione contemplativa”.

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