di Sandra Caschetto
Adesca i bambini chiedendo loro l’amicizia sui social e poi li spinge al suicidio. Jonathan Galindo e’ il nome di profili social che inviano richieste su Facebook, Instagram o TikTok chiedendo agli utenti più piccoli di poter giocare insieme. Una gara, fatta di “livelli” successivi, un po’ come la Blu Whale ricordate quel gioco suicida che spingeva gli adolescenti a lasciarsi andare placidamente da palazzi o a suicidarsi. Jonathan Galindo potrebbe esserci lui dietro la morte del giovane di 11 anni di Napoli che si e’ suicidato lanciandosi dal 10 piano di una palazzina, lasciando ai genitori un biglietto di addio, in cui si scusava, ma diceva loro che doveva andare a prendere l’uomo con il cappuccio.
Sulle chat degli amici e dei compagni di scuola ci sono riferimenti a questo gioco e gli inquirenti stanno cercando di capire se possa essere la causa del suicidio. Proprio tra le chat delle mamme si è inziato a pensare che la causa potesse essere questo gioco e la pista non viene esclusa dalle forze dell’ordine.
La magistratura sta lavorando affinché si faccia piena luce sull’ accaduto. Tuttavia, secondo alcuni elementi che emergono dalle indagini, sembra che il bambino sia rimasto prigioniero di questo ‘gioco estremo on line’.Ma quello che fa è tutt’altro che un gioco. Ha una faccia da pupazzo che ricorda il personaggio Disney di Pippo e sembra innocente, ma quello che si cela dietro il suo volto sta mettendo in allarme. Si impone una seria riflessione sulla necessità di rafforzare ulteriormente la vigilanza sul web da parte delle forze dell’ordine. In seguito al lockdown abbiamo assistito a una esplosione dei fenomeni di cyberbullismo, zoombombing, veri e propri ‘agguati’ tra minori organizzati on line, per non parlare di tutto ciò che accade nel deep web.
La strada da prendere e’ quella del confronto diretto con i giovani e gli adolescenti per metterli in guardia dai pericoli della ‘Rete’ e offrire loro tutti gli elementi necessari a difendersi dalle insidie del web, perche’ la prudenza non è mai troppa e l’invito è quello di segnalare sempre. Un invito è quello di fare molta attenzione, di tenere sempre alta la guardia e di monitorare l’atteggiamento dei propri figli, quello è l’unico campanello dall’allarme che deve essere seguito.