“Le collocazioni e gli affidi di minori ingiusti, il falso nelle Consulenze tecniche d’ufficio (Ctu) e l’omissione di alcuni fatti in queste consulenze. Sono solo alcune delle conseguenze di un sistema che non funziona. Noi cercheremo di capire perche’ non funziona, di conoscere per cambiare, di cambiare per migliorare“.
A spiegare all’Agenzia di stampa Dire l’obiettivo del focus di ricerca collegiale ‘per nuove alternative di cambiamento’ che si terra’ sabato 25 luglio dalle ore 14,30, alla Casa Internazionale delle Donne, a Roma, sul tema della violenza istituzionale, e’ Rosaria Battaglia, presidente di Penta Mariano, associazione culturale no profit nata nel 2013 vicino Como e attiva da anni nel contrasto alla violenza sulle donne.
Numerosi gli esperti e le professioniste che da tutta Italia hanno risposto alla chiamata di Penta Mariano a “mettersi insieme”, pronti a dire la loro su un tema che sta attraversando le vite di decine di genitori italiani, soprattutto delle madri, finite nel gorgo di lunghissimi procedimenti giudiziari spesso con l’accusa di essere ‘alienanti’ e separate dai loro bambini, affidati a case famiglie o contesi da ex partner violenti. Siederanno al tavolo dei lavori: Antonio Castellani, avvocato specializzato in diritto di famiglia civile e penale; il giornalista Marco Gregoretti; Antonella Labianca, Francesco Miraglia e Silvia Pini, avvocati patrocinanti in Cassazione; Alessandra Menelao, responsabile nazionale dei centri di ascolto, mobbing e stalking contro tutte le violenze.
E ancora, a dialogare nel focus group saranno anche: Mara Modica Amore, avvocata penalista del foro di Milano; Vincenza Palmieri, presidente Inpef e Stati Generali sulla Tutela dei Minori; Enrico Papi, pedagogista e dottore in Scienze dell’educazione; Carlo Priolo, avvocato, sociologo, economista e giornalista. Porteranno la propria testimonianza: Ginevra Amerighi, Maria Cristina Basile, Bianca Maria Cantarella, Laura Chionni, Giada Giunti, Mariangela Piras e Nunzia Sabia.
“Non siamo interessati ad analizzare le conseguenze di questo sistema, ci interessa individuarne le cause, andare alla fonte – sottolinea ancora Battaglia – L’idea e’ quella di cercare insieme sentieri non percorsi“. Uno fra tutti quello della prevenzione: “Quando vado nelle scuole e racconto alcune storie attraverso le testimonianze delle persone che le hanno vissute, mi rendo conto del fatto che i ragazzi non ne sanno nulla di questo tema”. Ed e’ li’, nelle scuole, che secondo Rosaria Battaglia “queste donne devono portare la propria testimonianza”, in modo tale che
“l’opinione pubblica apra veramente gli occhi”.
Tutti i metodi adottati finora, “flash mob, denunce agli assistenti sociali, presidi a Montecitorio”, non hanno dato “i risultati sperati, il sistema non si riesce a scardinare”. Per questo occorre “raccogliere le energie e passare all’azione, facendo qualcosa di diverso”. E il focus group di sabato, in questo senso, vuole segnare la strada, creando un incubatore di idee contro la violenza istitutionale.