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Pavia, in università nuovo polo didattico del dipartimento di scienze del farmaco

Assessore Fermi: cresce attrattività di questo ateneo che già garantisce lavoro entro 1 anno da laurea

L’Università di Pavia da oggi vanta un nuovo Polo Didattico del Dipartimento di Scienze del Farmaco.

Si tratta di moderni e funzionali spazi che occupano una superficie di 2.500 metri quadrati, ospitano 2 aule didattiche grandi, 1 aula studio, 4 laboratori didattici dedicati, 5 laboratori di ricerca con altrettanti studi per i docenti.

All’inaugurazione è intervenuto anche l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi.

“Gli Atenei lombardi – ha detto – non hanno eguali nel nostro Paese in termini di attrattività e questa nuova struttura innovativa, perfettamente inserita nel contesto urbano e costruita senza consumo di suolo, non potrà che aumentare l’attrattività dell’Università di Pavia, che già è un punto di riferimento per tutto il territorio circostante e anche per studenti che provengono da fuori regione. Approfitto di questa giornata di festa per fare i complimenti a questo ateneo, che prepara al meglio gli studenti per il mondo del lavoro. Secondo i recenti dati del rapporto AlmaLaurea, infatti, ben l’80% di chi si laurea qui trova lavora entro un anno. Un dato davvero significativo”.

L’inaugurazione di questo nuovo polo didattico (primo step di una vasta riqualificazione) avviene in coincidenza con i 90 anni esatti della Facoltà di Farmacia, oggi Dipartimento di Scienze del Farmaco, e che si configura ancora come felice punto di incontro fra biologi, medici e chimici, grazie a docenti di chiara fama tra cui si ricorda ad esempio Giulio Natta, Premio Nobel per la chimica nel 1963.

Il Dipartimento di Scienze del Farmaco offre oggi 2 Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico e dal prossimo anno accademico un nuovo Corso di Laurea Magistrale in lingua inglese: Industrial Nanobiotechnologies for Pharmaceuticals. È una offerta formativa attrattiva che ha visto un incremento delle immatricolazioni complessivo pari al 30% negli ultimi tre anni accademici.

La scelta di sostituire la struttura preesistente è stata dettata dalla volontà di avviare un processo di rigenerazione dell’intera area degli Istituti Universitari, evitando il consumo di suolo e collocando il nuovo edificio in una posizione strategica rispetto ai dipartimenti che si possono avvalere dei nuovi spazi per la didattica e i laboratori.

Dal punto di vista architettonico, l’edificio si distingue immediatamente per una qualità architettonica superiore, caratterizzata da ampie vetrate che favoriscono l’ingresso della luce naturale nell’atrio e negli spazi per lo studio al piano terra. Grande attenzione è stata dedicata ad avere standard elevati per quanto riguarda il benessere, il comfort e l’accoglienza. La progettazione degli impianti è stata finalizzata a garantire alti livelli prestazionali, ottimizzando i rendimenti ed utilizzando fonti di energia rinnovabile.

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