Atteggiamenti compulsivi e disagio legati alla linea dello smartphone e alle notifiche controllate venti volte all’ora. Sono i dati emersi da un’indagine delle università di Roma e Milano per conto della Polizia su giovani tra gli 11 e i 25 anni
Per i giovani saper gestire Internet e le tecnologie, evitare di cadere in una dipendenza, diventa sempre più importante. Una ricerca effettuata dall’Università di Roma Sapienza e dalla Cattolica di Milano per conto della Polizia di Stato ha messo in evidenza dati piuttosto preoccupanti. L’indagine è stata svolta su un campione di 6671 giovani intervistati, in età tra gli 11 e i 25 anni. Soprattutto i minorenni sono risultati esposti al rischio di atteggiamenti compulsivi.
Il controllo delle notifiche, infatti, è qualcosa di irresistibile. Il 45% degli studenti contattati trascorre circa 6 ore al giorno su Internet e l’intensità rimane immutata tra weekend e giorni di scuola. Coincidenza vuole (?) che gli utenti più attivi siano proprio gli studenti che incontrano maggiori difficoltà nello studio. Si stima che un ragazzo in media possa controllare le notifiche circa 20 volte all’ora, una ogni tre minuti.
Si segnalano poi fenomeni di ansia quando sparisce la connessione oppure quando finiscono i giga disponibili sul telefono. Uno su cinque tra gli intervistati ammette di sentire disagio in quei casi. I social network sono il riferimento costante, ineludibile. I selfie? Uno al giorno ma viene condiviso solo dopo un’accurata valutazione. E un terzo dei ragazzi è attratto dall’idea di fotografarsi in situazioni estreme.