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Trapianti in Veneto: già espresse 343.104 volontà di donazione

A Palazzo Balbi, sede della giunta regionale, è stata presentata la campagna di sensibilizzazione su giornali, radio e web. Solo il 16 per cento di dinieghi ma il dato è migliorabile.

La sanità veneta è da anni ai vertici nazionali per l’attività di donazione e trapianto di organi e tessuti, sia per numero di interventi effettuati, sia per le donazioni. La percentuale di opposizioni alla donazione (16% nel 2017) è di gran lunga inferiore alla media nazionale, ancora al 28,7%. Ottime prestazioni ma al Veneto non basta. Per questo, in tutta la regione sta per partire una vasta campagna di informazione e sensibilizzazione, presentata ai media dove sono intervenuti l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e il coordinatore del Centro regionale trapianti, dottor Giuseppe Feltrin.

La campagna interesserà giornali, emittenti radiofoniche e il web, ha come titolo “La tua scelta è vita che rinasce” ed è accompagnata da un breve ma intenso sport radiofonico e da un visual con due volti sullo sfondo di Venezia, che possono essere interpretati come due persone serene che si sono appena espresse sulla donazione, come una famiglia che deve decidere se donare o no, come una persona che attende un trapianto e una che ha deciso di donare.

«In Italia – hanno spiegato Coletto e Feltrin – non vige il sistema del silenzio-assenso e quindi, per donare un organo è necessaria una formale dichiarazione di volontà, che in Veneto si può esprimere in cinque diversi modi. Con questa campagna non vogliamo assolutamente forzare le persone a dire sì, anche se il sogno sarebbe zero dinieghi, ma convincerle a esprimere la loro volontà, sia favorevole che contraria, informandosi e dando quindi una risposta consapevole. Il tutto esprimendo tutta la gratitudine dovuta alla grande generosità dei veneti e al grande lavoro delle associazioni di volontariato».

I canali di raccolta della volontà sono cinque: firmare un modulo disponibile nelle aziende sanitarie di appartenenza, scrivere su un foglio bianco datato e firmato la propria volontà e portarlo sempre con sé, firmare l’atto olografo dell’Aido, compilare il tesserino blu (scaricabile on line) del Ministero della Salute, far inserire la propria volontà all’atto del cambio della carta d’identità nel Comune di residenza.

Quest’ultima è l’iniziativa più recente e anche più “tecnologica” perché legata anche alla progressiva diffusione della carta d’identità elettronica.

In proposito, Feltrin ha citato dati significativi: i Comuni già attivi sono ben 231 e hanno già raccolto 103.498 dichiarazioni. Sale a 450 il numero i municipi che hanno aderito alle iniziative di formazione e sono pressoché pronti ad avviare il servizio e sono già 971 i dipendenti che hanno ricevuto la formazione personale specifica. In provincia di Belluno i Comuni che hanno già attivo il servizio sono 22; a Padova 28; a Rovigo 16; a Treviso 42; a Venezia 33; a Verona 28; a Vicenza 62. I maggiori consensi (89,8%) sono stati espressi a Verona, seguita da Belluno (85,2%), Padova (82,1%).

Al 5 giugno scorso, le dichiarazioni di volontà complessivamente già raccolte sono state 343.104: 22.564 registrate nelle aziende sanitarie, 103.498 nei Comuni, 217.042 sono iscrizione all’Aido.

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