Pubblicato il: 30/06/2020 11:27
Il musicista statunitense Johnny Mandel, tra i più celebri compositori e arrangiatori per il cinema e la musica leggera, vincitore nel 1966 dell’Oscar e del Grammy per la miglior canzone con “The Shadow of Your Smile”, è morto all’età di 94 anni, come riferisce l’edizione online di “Variety”. La canzone doppiamente premiata fu la colonna sonora del film di Vincente Minnelli “Castelli di sabbia” (1965) con Richard Burton e Liz Taylor. Ha ricevuto una candidatura all’Oscar nella stessa categoria nel 1967 per la canzone “A Time for Love” (con il testo di Paul Francis Webster), inserita nel film “Vivi e lascia morire” (1966). Mandel ha firmato anche la colonna sonora di “Mash” (1970), il cult movie di Robert Altman, poi ripresa anche per il telefilm.
Nato come John Alfred “Johnny” Mandel a New York il 23 novembre 1925, era cugino del compositore Miles Goodman. Esordì nel 1944 collaborando con Joe Venuti, Boyd Raeburn, Jimmy Dorsey, Buddy Rich. Tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50 lavorò con Bob Cooper, Elliot Lawrence, June Christy e Count Basie.
Come arrangiatore Mandel ha collaborato con Frank Sinatra, Tony Bennett, Quincy Jones, Shirley Horn, Diana Krall, Barbra Streisand, Chet Baker, Peggy Lee, Anita O’Day e David Sanborn. Nel 1981 ha vinto il Grammy Award per il miglior arrangiamento strumentale per la canzone “Velas”, composta da Quincy Jones, e nel 1991 per “Unforgettable”, composta da Irvin Gordon e portata al successo da Natalie Cole e precedentemente dal padre Nat King Cole. Nel 1992 ha ottenuto ancora il prestigioso riconoscimento per l’album di Shirley Horn “Here’s to Life”.
Mandel ha composto la colonna sonora di oltre 50 tra film, tra cui “Tempo di guerra, tempo d’amore” di Arthur Hiller (1964), “Detective’s Story” di Jack Smight (1966), “Arrivano i russi, arrivano i russi” di Norman Jewison (1966), Senza un attimo di tregua” di John Boorman (1967), “Dolce veleno” di Noel Black (1968), “Il pistolero di Dio” di Lee H. Katzin (1969), “Quel freddo giorno nel parco” di Robert Altman (1969), “Incredibile viaggio verso l’ignoto” di John Hough (1975), “I giorni impuri dello straniero” di Lewis John Carlino (1976), “Tutto accadde un venerdì” di Gary Nelson (1977), “Il segreto di Agatha Christie” di Michael Apted (1979), “Oltre il giardino” di Hal Ashby (1979), “Palla da golf” di Harold Ramis (1980), “Trappola mortale” di Sidney Lumet (1982) e “Il verdetto” sempre di Lumet (1982).
Numerosi i messaggi di cordoglio sui social network. Tra i primi il cantante Michael Bublé che su Twitter ha scritto: “Sono triste di apprendere che un mio eroe, Johnny Mandel, è morto. Era un genio, uno dei miei autori e arrangiatori preferiti”. Il cantante Michael Feinstein su Facebook ha scritto: “Se n’è andato un caro amico e uno straordinario compositore e arrangiatore, un talento geniale a tutto tondo. Il mondo non sarà mai più lo stesso senza il suo umorismo, la sua arguzia e la sua visione ironica della vita e della condizione umana. Era davvero impareggiabile. Lo celebriamo con la sua musica!”
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