Al Teatro Greco Romano di Tindari, Patti (ME), all’interno del “Gran Galà Premio Tyndaris” delle Eccellenze Siciliane, venerdì 5 luglio 2024 è stato premiato il Saggio dal titolo “Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione e come prevenire relazioni pericolose” che lo psicologo e criminologo palermitano Andrea Giostra ha scritto insieme ad altri 19 coautori.
La serata è stata condotta da Giusy Venuti, presentatrice, produttrice e cantante, e Beppe Convertini, attore, scrittore e conduttore televisivo di “Estate in diretta” su Rai1. Il premio ad Andrea Giostra è stato consegnato dall’attrice Monica Vallerini.
La motivazione della premiazione fa riferimento alla gratuità della lettura del Saggio (che si può scaricare gratuitamente da diversi portali online) considerato un valido ed efficace strumento di reale aiuto alle Donne che subiscono abusi e violenze da parte di partner che hanno un profilo di personalità quale soggetto narcisista patologico.
Il “Gran Galà Premio Tyndaris” delle Eccellenze Siciliane rientra nel programma del Festival del Cinema Italiano 2024 diretto dal critico cinematografico Carlo Gentile (Rai – Sncci) e presieduto da Franco Arcoraci.
Gli altri premiati della serata sono stati: Anna Galiena, Simona Milio, Stello Vadalà, Francesco Zafarana, Glorius, Gisella Cozzo, Gino Accardo, Tindaro Granata, Piera De Tassis.
Ospiti artisti e personalità del mondo dell’arte e dello spettacolo: Ballerini Move Your Body, Enzo Gragnaniello, Massimo Spata, Gino Accardo, Gisella Cozzo, Serena De Bari.
Il Premio del Gran Galà premio Tyndaris è realizzato dalla scultrice siciliana Rosa Maria Raffaele. La creazione fa riferimento al contesto del teatro greco con la raffigurazione di Melpomene, musa del teatro che fa capolino da dietro una colonna greca, simbolo della solidità del sostrato storico-culturale greco in Sicilia. La maschera raffigurata in primo piano rappresenta la tragedia greca e la pratica degli antichi attori della Magna Grecia di utilizzare per le loro rappresentazioni solo maschere in terracotta che essi sorreggevano davanti al viso durante la recitazione.