Pubblicato il: 13/01/2020 16:37
“Ho preso a parolacce Tinto Brass e ho fatto bene”. E’ un passaggio del post che Alba Parietti pubblica su Instagram. “Mi proposero (e fu un’altra incredibile rinuncia mia, sul piano economico, oltre un miliardo e duecentomila più le percentuali, delle vecchie lire) per fare ‘Così fan tutte’ prima e un’altra proposta dopo. Rinunciai litigando anche con il mio manager dell’epoca che considerava Tinto un genio. Forse sì, ma non sulla mia pelle …e non in quel contesto (pensai)”, scrive.
“Ammiravo il talento di Tinto, lo ritenevo un grandissimo maestro del cinema, certo, ma ogni volta che lo incontravo capivo che non voleva fare di me un’attrice ma semmai dare sfogo al suo bisogno di trasformare l’erotismo in volgarità inquadrature sconce , questo per me non aveva prezzo. ‘La Chiave’, per esempio, certo era un capolavoro ma io non avrei mai potuto girarlo nonostante la riuscita”, dice ancora.
“Il mio senso del pudore e mio figlio mi avrebbero impedito scene così esplicite. Non ho accettato” ‘Così fan tutte’ “e dopo altro, non riuscivamo a comunicare, litigavamo ogni volta che ci incontravamo. Mi proponeva sceneggiature abominevoli a mio avviso per la mia dignità. Soprattutto inquadrature volgari solo a raccontarle . Ci incontrammo molte volte finiva sempre in imbarazzanti liti”.
“Feci sì ‘Il Macellaio’ pochi mesi dopo -ricorda ancora-. Viceversa con Aurelio Grimald, il film forse non ebbe il successo sperato proprio perché l’erotismo non era mai spinto e mai volgare, non era il film che tanti speravano e nonostante 17 minuti di amplesso ,non apparivo mai in atteggiamenti veramente volgari nonostante il il nudo”.
Al regista “sarò sempre grata, perché è una persona delicata e un regista raffinato e una persona gentile. È il fim può non piacere ma non me ne sono mai vergognata. Anzi. È stata l’occasione di lavorare con un bravo regista e un grandissimo Miki Manojlović Ho preso a parolacce Tinto? Ho fatto bene…”, conclude.
Adnkronos.