La ricetta della felicità. Non è forse quella che tutti inseguiamo? Non è forse ciò che davvero tutti vogliamo realizzare, braccando l’amore, titillando l’ambizione, rincorrendo sogni, soddisfacendo bisogni, tallonando il destino? Non è forse quella che nonostante tutto non riusciamo mai ad acciuffare? E non è sempre quella che guru esistenziali, coach sentimentali, esperti di marketing di ogni surrogato possibile non fanno altro che prometterci? Ebbene prima di indurvi a pensare che lo psicologo Alberto Simone sia solo uno dei tanti venditori di fumo vi invito a guardare e ad ascoltare questa videointervista che ci ha concesso a proposito del suo ultimo libro, “L’arte di volerti bene” (Tea edizioni), che tra l’altro chiude idealmente la trilogia della felicità già abitata da due best seller, “Ogni giorno un miracolo” e “La felicità sul comodino”. In questo caso, infatti, la risposta alla ricerca della felicità non è nascosta sotto coltri di banner se si è sul web o dopo tante fumose pagine, ma è lì, spiattellata nel titolo: “L’arte di volerti bene”. Certo, sembra facile. Ma non lo è per niente.
Soprattutto quando ci si dimentica di chi si è veramente, quando si soffoca ogni giorno il nostro io interiore, quello più intimo e sincero che reclama piccole attenzioni, non fosse altro che un sorriso. E così nel nostro vivere affannoso e stressato alla rincorsa di obiettivi da raggiungere e di primati da stabilire, di mattoncini da impilare e di muri da abbattere finisce che ci si perde. E magari a trovarci è la malattia. Un evento traumatico, doloroso, pieno di sofferenza e incertezza, nel quale ci sembra che niente possa più dipendere da noi ma che il nostro stesso vivere sia nelle mani e negli sguardi di persone sconosciute e confuse tra i camici. E invece no. È proprio lì, quando tutto sembra perso e quando il dolore bussa prepotentemente, che è più facile riscoprire chi siamo, ricordarci di noi, correggere il tiro di esistenze devote a troppi doveri e magari, dietro a un angolo o in fondo a quello che sembrava un vicolo cieco, andare incontro a quella signora così seducente e ambita che si chiama felicità.
Alberto Simone ci spiega come ha fatto lui insieme con sua moglie, Roberta Manfredi. Sì, proprio la figlia di Nino Manfredi che qualche anno fa ha scoperto di avere un tumore e anziché perdersi d’animo ne ha approfittato per rileggere e ridisegnare la sua intera esistenza. Rivoluzionandola in tutto e soprattutto imparando ad amarsi davvero. E a rispettarsi. Perché poi se non lo facciamo noi per primi come possiamo pretendere che lo facciano gli altri? Una lettura imperdibile, così come la nostra video-chiacchierata nella quale Alberto Simone ha accettato di mettersi in discussione come psicoterapeuta, rispondendo anche a questa domanda: Ma a furia di voler bene a noi stessi e di ascoltare i nostri desideri non finiamo per diventare delle montagne di egoismo?
Non solo. Alberto Simone è anche uno sceneggiatore, regista e produttore che ha diretto tantissimi film e fiction di grande successo comprese alcune interpretate proprio da Nino Manfredi. E così qui ci racconta com’è stato lavorare con il suocero più simpatico che c’è.