Pubblicato il: 24/01/2019 17:00
di Antonella Nesi
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“Con Gigi abbiamo superato la crisi del settimo album“. Anna Tatangelo ci scherza su. La cantante – intervistata dall’AdnKronos – ironizza sulle domande intorno alla sua vita privata che circondano la sua partecipazione al Festival di Sanremo con il brano ‘Le nostre anime di notte’, una ballad moderna che racconta di una coppia ritrovatasi dopo tante incomprensioni e cose non dette. Un po’ come, appunto, è successo nell’ultimo anno a lei e Gigi D’Alessio. “Sì. Ma questo brano – sottolinea lei – non è stato scritto su di me. Certo, Lorenzo Vizzini me lo ha proposto nel momento in cui quello che mi stava succedendo era molto simile alla storia dei protagonisti della canzone. Pure per questo l’ho sentita molto mia e ho voluto portarla al festival”.
‘Le nostre anime di notte’ fa parte del nuovo album di Anna Tatangelo, ‘La fortuna sia con me’, che uscirà durante il festival, l’8 febbraio, ed è appunto il settimo disco di inediti della sua carriera. “Ho voluto intitolarlo così perché sia di buon augurio. Ci tengo molto a questo album. Ha avuto una gestazione di 4 anni ed è il primo disco in cui ho voluto ed avuto davvero la piena gestione di tutto. L’ultima parola su ogni scelta di questo album l’ho detta io. Non rinnego nulla del passato ma questo disco credo che mi assomigli di più di altri“, scandisce.
Del Sanremo di Baglioni, Anna apprezza “l’apertura a nuove generazioni e nuovi generi”. Sul palco del Teatro Ariston salirà quest’anno per l’ottava volta in gara (il suo debutto sanremese, a soli 15 anni, fu nel 2002 quando vinse tra i Giovani con ‘Doppiamente fragili’) ma l’emozione è ancora forte: “Quel palco non è paragonabile a nessun altro”, dice. “Oggi sento una responsabilità diversa, sono una donna e una mamma, forse so gestire un po’ meglio l’emozione. Nel 2002 ero una ragazzina con un sogno nel cassetto e l’unica preoccupazione di tornare a scuola a sentire cosa pensavano i compagni”, sorride. Nella serata del venerdì salirà sul palco con Syria: “Abbiamo un rapporto bellissimo, ha delle idee belle su tutto. Ed è bastata una telefonata per metterci d’accordo”.
Per arrivare alla pubblicazione dell’album, Anna ha fatto un lavoro sartoriale, cucendosi addosso le 11 tracce che lo compongono, collaborando con gli autori, molti dei quali sono frutto di nuovi incontri e nuove sperimentazioni. A firmarle i brani sono infatti un gruppo di giovani e talentuose firme musicali: Giovanni Caccamo, Giuseppe Anastasi, Federica Camba, Lorenzo Vizzini, Rory Di Benedetto, Matteo Buzzanca e Niccolò Verrienti. “Io gli ho dato voce ma ho lavorato molto con loro anche sulle canzoni che erano già scritte, adattando ogni singola parola. Quando trovavo qualcosa che non mi rappresentava la cambiavamo”, spiega l’artista che dal punto di vista musicale ha cercato sonorità più internazionali che esaltassero la sua vocalità e l’aiutassero a mettere a nudo i suoi sentimenti come mai fatto prima.
La produzione artistica è affidata a Placido Salamone. L’abum è stato anticipato la scorsa primavera da ‘Chiedere scusa‘. E contiene anche un’inedita collaborazione con Achille Lauro e Boss Doms, che si sono cimentati nella cover di in uno dei pezzi più cult della carriera di Anna, ovvero ‘Ragazza di periferia‘. Giuseppe Anastasi firma la title-track ‘La fortuna sia con me’, dove la fine di un amore segna anche una nuova partenza. ‘Tutto ciò che serve’ è invece un brano elettro pop scritto da Rory di Benedetto che parla di come si superano momenti bui e complicati. ‘Perdona‘, firmata da Niccolò e Carlo Verrienti, è un invito a mettere da parte l’orgoglio. Ne ‘La vita che vive‘, scritta da Daniele Coro e Federica Camba, Anna canta “la vita che vive e ti fa riiniziare”. C’è poi la penna preziosa di Giovanni Caccamo che firma ben tre brani del disco come ‘Amami domani‘ (la traccia di chiusura che combatte contro l’incapacità di aprirci alle relazioni), ‘Astronauti‘ (un viaggio onirico che esorta a guardare la realtà con il sorriso) e ‘L’attesa‘, che è il prezzo da pagare per la felicità.
“Tutte queste canzoni mi rappresentano davvero moltissimo: colgono sentimenti e stati d’animo che ho attraversato”, dice Anna. Ma c’è un brano, oltre a quello di Sanremo, a cui è particolarmente legata: ‘La condanna e la felicità’, canzone scritta da Eugenio Darie che è una dedica alla propria madre e che Anna ha fatto sua dedicandola alla sua mamma. “Questa canzone ha un posto speciale nel mio cuore”, dice.
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