Senza peli sulla lingua, senza il timore di “effetti collaterali”, Antonio Ricci, papà di “Striscia la notizia”, ha concesso un’intervista a 360 gradi a “Il Corriere della Sera”, e ripercorso i momenti clou della sua carriera rivelando anche piccanti aneddoti sui personaggi che gli sono in qulche modo gravitati intorno. A partire da Beppe Brillo. “Dove l’ho conosciuto? Eravamo riserve nell’Albenga. Trofeo Beretti: io terzino, lui mezz’ala. Grazie a lui sono entrato in Rai”.
Pippo Baudo: “Sputava in faccia ai collaboratori”
Parli di Rai, inevitabile citare Pippo Baudo. “Era un uomo potentissimo, il vero e malvagio segretario della Dc”. Poi va oltre. “È notorio che Baudo sputasse in faccia ai collaboratori che secondo lui sbagliavano. Vigeva la diarchia: sul primo canale, Pippo, democristiano; sul secondo Renzo Arbore, socialista. Due pilastri, nati a un anno di distanza. Ma Baudo già a 40 anni era considerato un vecchio arnese, Arbore a 84 anni è ritenuto un giovanotto”. Ce n’è anche per Emilio Fede: “L’archetipo del giornalista. Agiva come tutti i direttori di tg ma lui, essendo maldestro, lo faceva capire meglio.
Lauro? Un perfetto indossatore per Gucci
Nell’intervista c’è spazio anche per i “volti” nuovi. E su Achille Lauro il giudizio è tranchant. “Non lo trovo sincero. Penso sia un ottimo prodotto di marketing, un perfetto indossatore per Gucci. Per fare il trapper raccontava nelle interviste di essere cresciuto nella miseria, tra droga e carcere. Appena arrivato al festival di Sanremo, per allargare il suo pubblico, ha spacciato la sua canzone sulla droga Rolls Royce come se fosse la rilettura della Balilla di Giorgio Gaber. Abbiamo avuto cantanti e poeti che hanno apertamente scritto opere sull’argomento droga, sinceramente e senza problemi. Lui, appena annusato l’odore del quattrino, si è genuflesso a Gigi Marzullo. Un vero “maledetto” doc”.
Il caso Botteri e “l’inviata gattara”
Infine, due parole sul caso Botteri, che tanto clamore ha suscitato tra i media ma che soprattutto ha coinvolto Michelle Hinziker e il suo Striscia La Notixia: “Tutto è nato da una fake news: l’idea che Striscia l’avesse insultata. C’è da dire che tra l’inviata gattara e la mannequin la mia simpatia va alla prima. In realtà era un servizio a difesa della Botteri, una pippa inutile, non certo un servizio satirico. Uno di quei pezzi che definisco “defatiganti” e che con arte norcina da bartender mescolo nel cocktail di Striscia per dare un respiro, e far risaltare il servizio successivo. Eppure a sinistra è partita la solita invidia del martire della Chiesa cattolica”.