Alessandro Borghi in ‘Suburra 2’ (foto di Emanuela Scarpa per Netflix)
Pubblicato il: 20/02/2019 15:52
di Antonella Nesi
C’è più action, più passione e più emozione nella seconda serie di ‘Suburra’, che debutta su Netflix il 22 febbraio con 8 nuovi episodi per addentrarsi con ancora maggior decisione in quell’intreccio tra politica, criminalità organizzata e Chiesa che è al centro delle vicende della fiction spin-off dell’omonimo film diretto da Stefano Sollima nel 2015. I nuovi 8 episodi (5 diretti da Andrea Molaioli e 3 da Piero Messina, prodotti da Cattleya e Bartlebyfilm in collaborazione con Rai Fiction) sono ambientati a Roma tre mesi dopo la fine della prima serie, nei quindici giorni che intercorrono tra il primo e il secondo turno per l’elezione del sindaco di Roma. L’obiettivo è infatti far eleggere il sindaco giusto, quello in grado di favorire gli affari dei protagonisti. Che nel frattempo sono cresciuti in ambizione e potere.
Aureliano (un Alessandro Borghi in stato di grazia, reduce fra l’altro dalle 9 candidature ai David di Donatello ottenute da ‘Sulla mia pelle’, anch’esso targato Netflix) e Spadino (Giacomo Ferrara) cercano di affrancarsi dalla soggezione alle rispettive famiglie criminali per diventarne i capoclan, non senza scontri intestini ad altro tasso emotivo. La determinatissima Sara Monaschi (Claudia Gerini), dopo aver perso tutto, ha utilizzato le sue entrature in Vaticano per dedicarsi al business degli immigrati. E Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), un tempo politico idealista e onesto, ha definitivamente ceduto alle lusinghe del boss ‘re di Roma’ Samurai (Francesco Acquaroli) e si è candidato a sindaco con una lista civica, diventando ago della bilancia decisivo per il ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra. Torna centrale anche il ruolo di Lele (Eduardo Valdarnini), ora vice-ispettore di polizia, insofferente ai continui ricatti di Samurai.
Per la presentazione romana della seconda stagione di quella che è stata la prima produzione italiana di Netflix è arrivata nella capitale anche Kelly Luegenbiehl, vice president of International Original Series for Europe and Africa del colosso mondiale dell’intrattenimento via streaming: “Per Netflix ‘Suburra’ è una serie molto speciale. Per noi è stato un vero dono poter lavorare con persone di altissimo livello come quelle coinvolte in questa serie. È stata una bella sorpresa la reazione del pubblico internazionale a questa serie, inizialmente concepita per il pubblico romano o italiano al massimo. Invece ‘Suburra’ ha grandi fan negli Usa, in Germania e addirittura in Vietnam. E in Italia è stato nella top 20 degli show più visti sulla piattaforma per ben 72 settimane, grazie al passaparola. Questo ci fa ben sperare per la seconda stagione”.
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