Uscite da casa prossime allo zero per via delle restrizioni causate dalla pandemia, significano molto più consumo di intrattenimento da casa, e quindi molta più richiesta di serie tv e cinema in streaming. Sulle principali piattaforme di distribuzione la scelta è ricca e in particolare Amazon Prime Video ha nel suo catalogo una serie di capolavori del cinema e di “gioiellini” tutti da riscoprire. Vediamone cinque.
Il Padrino (1972)
“Prendiamo un regista giovane, un pischello che possiamo rigirarci come vogliamo noi”. Più o meno fu questo il ragionamento che fecero alla Paramount, monumentale studio di Hollywood quando decisero di affidare a Francis Ford Coppola la regia del primo Padrino. Francis veniva dal cinema indipendente, era uno dei giovanissimi talenti coltivati da Roger Corman, si era fatto notare come sceneggiatore ma anche per il suo stile molto promettente. Risultato: Coppola fu indomabile e se da un lato cerco di accontentare lo studio, dall’altro difese tutte le sue scelte. Per dirne tre: nessuno voleva Marlon Brando nella parte di Don Vito Corleone, Al Pacino era uno sconosciuto e i produttori volevano licenziare tutti quando videro il primo girato, con la fotografia scurissima e notturna di Gordon Willis. Coppola tenne duro, il film uscì e fu un successo enorme. Ed è nel mito del cinema di tutti i tempi.
Quarto potere (1941)
Semplicemente “il più bel film di tutti i tempi“. Stabilmente al top delle classifiche dei critici di tutto il mondo, da anni. Per splendore ed eleganza. Il genio di Orson Welles dispiegato in tutta la sua potenza, l’uso di tecniche allora rivoluzionarie e ancora oggi notevoli (la profondità di campo, la sfumature di un bianco e nero meraviglioso, il montaggio) per partire da un mistero, una parola: Rosebud. E a ritroso, ripercorrere la vita di un magnate dell’informazione con le sue intuizioni, i deliri di onnipotenza, i traumi dell’infanzia, gli amori e i rivali titanici. Un classico, di una modernità sconcertante.
Il Dottor Stranamore (1964)
Come sarà la terza guerra mondiale? In tempi di Coronavirus tornano a serpeggiare paure antiche. Cosa c’è di meglio della satira e della risata per esorcizzarle? Stanley Kubrick girò questo capolavoro (con un Peter Sellers gigantesco nei panni del consigliere politico psicopatico e imprevedibile) per prendere in giro l’eterna sfida tra superpotenze e il delirio di onnipotenza umano. C’è anche un discorso sulla caduta della virilità e sul problema della scarsa fertilità, temi attualissimi. Si ride molto, si riflette altrettanto. Imperdibile.
Colazione da Tiffany (1961)
Audrey, sempre lei e solo lei. Alla faccia delle scostumatissime Kim Kardashian e simili, l’icona di una femminilità elegante, indipendente, irresistibile è ancora la Hepburn. Capace di ammaliare uomini e donne di diverse generazoni. Meraviglioso film su cosa sia indecente e cosa no, sui giochi di potere legati ai sentimenti e al sesso, a ben vedere questo capolavoro è la storia di una quasi-escort che si sottrae al potere maschile. Tenendosi stretta la sua dignità. Copione meraviglioso tratto dal romanzo di Truman Capote, musiche pazzesche di Henri Mancini, la regia di Blake Edwards che diventò la nuova star di Hollywood per poi diventare uno dei suoi principali ribelli, e alzi la mano chi pensa di non commuoversi mentre sorride durante il finales sotto la pioggia”.
Il profeta (2009)
Per tutti quelli che non riescono a farsi piacere il cinema francese, c’è una grande notizia: i film di Jacques Audiard non hanno niente a che vedere col cinema francese. Questo regista è unico, per scelta delle storie, per il modo di filmarle. Qui racconta la storia di uno degli ultimi del mondo: un ragazzotto di sangue arabo che finisce in prigione. E’ nessuno, analfabeta e indifeso. Dovrà farsi rispettare, capire con chi stringere alleanze e chi evitare, verrà coinvolto in una serie di “missioni” sempre più pericolose e sarà “adottato” da un potente gangster galeotto che diventa per lui una sorta di padre. Fino a quando arriva il momento di rompere tutte le regole. All’uscita fu una rivelazione, anni dopo Il profeta non ha perso un grammo della sua forza.