di Antonella Nesi
“Ieri abbiamo visto un Salvini coraggioso. Mi sembrava interessante mettere un politico tanto amato e tanto criticato di fronte a personaggi popolari che lo avevano attaccato, invece di fare quello che fanno benissimo altri programmi facendo confrontare i politici con altri politici o con i giornalisti”.
Barbara D’Urso parla così all’Adnkronos della puntata di ‘Live non è la D’Urso’ che ha ospitato ieri sera Matteo Salvini e un gruppo di suoi detrattori vip. La puntata, lodata sui social dallo stesso Salvini (“mi sono divertito e, credo, difeso abbastanza bene”), è stata seguita da 2.394.000 spettatori con il 14.9% di share. “Sono molto soddisfatta – dice Barbara D’Urso – anche perché la domenica sera storicamente è la serata più difficile.
Fare il 15% la domenica, è come fare il 20% in un’altra serata”, dice la conduttrice, forte dei picchi di 4.000.000 di spettatori e del 25% di share. Il programma ha ottenuto un ottimo riscontro anche sui social, con l’hashtag ufficiale #noneladurso è stato primo in tendenza su Twitter per l’intera durata della trasmissione.
Eppure, oltre alla concorrenza della nuova fiction di Rai1, ‘Imma Tataranni – Sostituto Procuratore’ (che ha vinto la serata con 5.118.000 spettatori e il 23.3% di share), ieri il programma della D’Urso ha dovuto vedersela anche con il ritorno di ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti, che oltre ad ospitare un’intervista a Matteo Renzi, ha riportato in tv dopo diversi mesi Pamela Prati, ottenendo un ascolto di 1.137.000 spettatori con il 6.2% di share.
Ma Giletti, nell’occuparsi per la prima volta del Prati-gate, ha approfittato per dare una ‘lezione’ di giornalismo a chi se n’era occupato prima di lui senza, a suo avviso, approfondire abbastanza. A molti è sembrata una frecciatina all’indirizzo proprio di Barbara D’Urso. Ma lei non polemizza.
Però chiarisce: “Giletti fa benissimo il lavoro che fa. Ognuno ha i propri tempi. Del resto tutto quello di cui si parla e si è parlato nasce dall’inchiesta dei miei giornalisti di Videonews. Sono loro che scavando sono arrivati a far confessare la Michelazzo. Se non fosse successo quello, la Prati non avrebbe confessato.
La nostra inchiesta ha scoperchiato un sistema, decine di persone erano state coinvolte a propria insaputa, da Al Bano a Mister Svizzera spacciato per Simone Coppi, fino a gente comune, come il bimbo di 10 anni che doveva interpretare Sebastian Caltagirone di cui ho ospitato la vera madre: anche lei ha scoperto la verità sul suo bambino grazie a ‘Live’. Ora la storia è pressoché conclusa, è il momento che se ne occupino i giudici per appurare le varie responsabilità”.
Adnkronos.