Pubblicato il: 18/05/2020 18:54
di Antonella Nesi
“Per strutture indipendenti come la OTR non si può immaginare uno stop totale dei live per un intero anno”. Francesco Barbaro, fondatore di OTR, una delle agenzie live di maggior rilievo in Italia, che ha nel suo roster nomi come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Carmen Consoli, Carl Brave, Diodato, Levante, Irene Grandi, solo per citarne alcuni, dichiara all’Adnkronos che vuole andare avanti, nel rispetto delle scelte degli altri e soprattutto nel rispetto delle normative vigenti. “Mi faccio portavoce – dice – di artisti come Levante, Diodato, Silvestri, Capossela e di tutte quelle strutture indipendenti (come Imarts e Ponderosa e molte altre) che, sempre nel rispetto delle leggi, credono fortemente che la musica non si può e non si deve fermare. Capiamo le ragioni delle multinazionali che sono costrette a fermare grandi eventi come quelli di Vasco Rossi, Tiziano Ferro o Ligabue, ma la nostra funzione di indipendenti è quella di trovare altri modi per andare avanti e abbiamo l’obbligo morale di farlo, non solo per gli artisti, ma anche per i musicisti, i tecnici, i direttori di produzione, i fonici e tutte le famiglie che ci sono dietre queste importantissime figure professionali della musica”.
“Lo Stato – sottolinea – non ha vietato la musica dal vivo, a noi tocca solo inventare nuove soluzioni per dare la possibilità ai musicisti di non fermarsi e al pubblico di scegliere se ascoltare o no la musica dal vivo; come i ristoranti, i bar, le spiagge. Un massimo di 1.000 persone all’aperto, sedute, distanziate, rispetteremo le leggi, magari triplicando le date nella stessa location, ma artisti come Silvestri, Levante o Diodato possono farlo e sono d’accordo nel farlo“, prosegue.
“L’Italia è un Paese che racchiude tantissimi spazi all’aperto, bellissimi e suggestivi, che possono essere lo scenario perfetto per questi ‘nuovi live'”, aggiunge Barbaro, cosciente certo, che non sarà semplice. “Anche una struttura come Otr dovrà fermare i grandi eventi (come Carmen Consoli all’Arena di Verona o Carl Brave a Rock in Roma) e dovrà i fare i conti con i biglietti da vendere, con i cachet degli artisti da ridurre, con minori contributi delle amministrazioni locali, con scenografie più essenziali, ma l’alternativa è vederci l’anno prossimo perchè i costi dei live al chiuso saranno davvero difficili da sostenere e per tanti che vivono di musica non è immaginabile”, rimarca. “Inoltre vorrei ricordare che al momento il Decreto è in vigore fino al 31 luglio, tutti ci auguriamo che la situazione possa migliorare e ci possano essere ulteriori aperture”, conclude.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.