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Bris morto in una sparatoria, il rapper aveva 24 anni 

SPETTACOLO

Episodi di violenza continuano a tormentare gli Stati Uniti. Questa volta a farne le spese è stato il cantante 24enne Bris, grande promessa del rap americano e già autore di vari successi come ‘Panhandling’ e ‘Spark and Fuse’. Il performer di Sacramento, all’anagrafe Christopher Treadwell, è stato trovato nella notte del 21 giugno dalla polizia, che aveva ricevuto varie segnalazioni di colpi di arma da fuoco provenienti da un incrocio nella periferia della città. “Gli agenti sono arrivati sulla scena e hanno individuato un maschio adulto che aveva subito una ferita da arma da fuoco potenzialmente letale – riferisce la polizia in una dichiarazione ufficiale – Il decesso è stato dichiarato sul posto. Gli agenti hanno anche stabilito l’avvenuto schianto di un unico veicolo prima della sparatoria”.

Proprio la scorsa settimana Bris aveva condiviso un nuovo video per la canzone ‘Need Hammy’, dopo un anno altamente prolifico in cui ha pubblicato il mixtape ’10:42’ insieme al produttore G-man, seguito da diversi singoli. Dopo la notizia della morte, i social di Bris sono stati invasi dai messaggi dei fan in ricordo del rapper: “Aveva il potenziale per diventare uno dei più grandi della West Coast, ma la sua carriera è stata stroncata troppo presto. Mi vengono in mente Jimmy Wopo e Pop Smoke – artisti che stavano per definire il sound di un’intera regione ma uccisi prima di averne la possibilità. Un’incredibile tristezza”.

Bris è stato arrestato alla fine del 2019 per poi essere rilasciato all’inizio di quest’anno, pubblicando immediatamente il singolo ‘First 42 Hours Freestyle’, il racconto delle sue prime 42 ore in libertà. L’autore e produttore Jeff Weiss, che ha lavorato con Biggie Smalls e 2Pac, ha scritto nel suo tributo: “Bris era appena uscito e stava sfornando hit con ogni pezzo. Aveva un flusso disinvolto, semplice e fluido, con cui stava creando un nuovo tipo di linguaggio, un nuovo gergo”.

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