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Bruno: “I miei ‘criminali’ alla conquista di Gomorra”  

di Ilaria Floris

“Il cast rimane quello del primo film con delle aggiunte a sorpresa che vi svelerò nei prossimi mesi, e sì confermo: cominciamo a girare il 30 settembre“. Ad annunciarlo in un’intervista all’Adnkronos è il regista Massimiliano Bruno, confermando che il fortunato ‘Non ci resta che il crimine’ con Marco Giallini, Edoardo Leo, Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, avrà la sua attesissima seconda parte e che “la seconda avventura di questa banda scalmanata di viaggiatori nel tempo sarà un seguito molto divertente: mentre nel primo film abbiamo un po’ sbeffeggiato ‘Romanzo Criminale’ e la banda della Magliana, nel secondo andiamo nel mondo di Gomorra a vedere chi è più cattivo”, rivela il regista romano.

Se il primo film era stato girato in gran parte a Roma, nel prossimo “la maggior parte delle scene è ambientata a Napoli, un po’ nella Napoli di oggi e un po’ nella Napoli degli anni ’80 – anticipa Bruno – Andremo quindi ad ‘assaggiare’ i vari tipi di camorra. Chiaramente è un modo un di scherzare un po’ su un genere televisivo che è quello del crime”. Rispetto al primo, che è stato uno dei più grandi successi di pubblico della scorsa stagione, sbancando il botteghino, il regista romano spiega di aver voluto fare “un film un po’ più comico dove però non mancasse la componente delle ‘pistolettate’.

È una commistione di generi, tra il ‘poliziottesco’ classico che si faceva in Italia negli anni ’70 e una commedia”. Osservare come sia cambiato il mondo dagli anni Ottanta ad oggi è uno dei temi forti della ‘serie’, e questo Massimiliano Bruno lo sa bene. “Il mondo è sempre meravigliosamente ingiudicabile -dice – perché c’è sempre una generazione di persone un po’ più anziane che hanno la memoria del loro mito personale, che sono in genere gli anni in cui avevano quindici, sedici, diciotto anni. Il mondo è diverso rispetto all’età delle persone che lo guardano“.

E poi affonda: “Per noi cinquantenni diventato un pochino più cattivo, più superficiale, c’è meno cultura rispetto ai nostri tempi e meno voglia di averla. Sempre più spesso sento aggressività, anche politica, i personaggi politici tirano fuori il peggio degli italiani. Ma forse è perché sono vecchio, perché queste stesse cose le diceva mio nonno trent’anni fa. Quindi se siete dei giovani non mi date retta, divertitevi, questo è il vostro tempo. E soprattutto, taggatemi”, conclude scherzosamente.

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