Cinema “nuova” sensibilità: sono diversi i film in uscita che hanno per protagonisti attori disabili.
di Riccardo Bramante
E’ un felice esperimento artistico, coraggioso e solidale, quello che il cinema realizza affrontando il problema dell’handicap non in chiava pietistica ma per promuoverne l’inclusione ed il rispetto di chi è diversamente dotato. Per una strana coincidenza, infatti, si trovano ad uscire prossimamente sugli schermi film interpretati, accanto ad attori professionisti, da disabili che, in alcuni casi, affrontano per la prima volta il set con risultati sorprendenti. Ricordiamo “Detective per caso”, diretto da Giorgio Romano con la partecipazione di Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea e Claudia Gerini che hanno accettato di lavorare gratis; ma i veri protagonisti sono i disabili allievi dell’Accademia “L’arte del cuore”, in primo luogo Emanuela Ammini che ha già partecipato alla fiction RAI “Una grande famiglia 3” ed al film “Brutti e cattivi” di Cosimo Gomez.
E’ la storia di una rapina in discoteca a cui segue la misteriosa scomparsa di un ragazzo in cui proprio la Ammini, ragazza down che lavora nell’ufficio oggetti smarriti della stazione, riesce a trovarne la soluzione. Se si pensa che il film è costato solo 250 mila euro e non ha ricevuto finanziamenti statali, viene da pensare che le produttrici Daniela Alleruzzo, Susi Zanon e Guia Invernizzi Cuminetti abbiano fatto un grande affare acquistandone i diritti con la prospettiva anche di trasformare il film in una serie tv.
Stesso discorso si può fare anche per un altro eccellente film in uscita: “Dafne”, di Federico Bondi che ha già vinto il Premio Fipresci nella sezione “Panorama” del recente Festival del cinema di Berlino. Anche qui l’interprete principale è Carolina Raspanti, alla sua prima prova cinematografica, che interpreta, in un certo senso, sè stessa, una ragazza down di 35 anni che vive con i genitori ma che alla morte della madre non solo reagisce in modo eccezionale ma aiuta anche il padre ad uscire dalla depressione in cui era caduto. “Con questo film – dice la Raspanti – voglio spronare le persone disabili ad essere sè stesse e a non mollare mai”.
E prossimamente vedremo nelle sale anche il film di Gabriele Salvatores “Se ti abbraccio non aver paura” con Claudio Santamaria, Diego Abatantuono e Valeria Golino, ispirato all’omonimo romanzo di Fulvio Ervas, in cui si racconta la storia vera dell’industriale Franco Antonello (interpretato da Santamaria) e del viaggio che compie in moto per tre mesi insieme al figlio autistico.
Da non dimenticare, poi, “Copperman” di Eros Puglielli, uscito da circa un mese, in cui Luca Argentero interpreta la parte di un adulto con la mente di un bambino, visionario e generoso, che cerca di aiutare chi ne ha bisogno e il documentario di Paolo Ruffini “Up & down – un film normale”, con Pino Insegno che ha già vinto il Nastro d’Argento 2019 ed è legato ad un progetto teatrale portato in scena da Ruffini stesso insieme ad alcuni ragazzi down.
In definitiva, è un messaggio positivo che tutti questi film vogliono dare alle famiglie dei ragazzi portatori di handicap: non vi arrendete, tutti ce la possono fare!.