Pubblicato il: 26/06/2019 21:37
di Antonella Nesi
“Questo tour nasce dal semplice desiderio di fare, per assurdo, il pianobar negli stadi”. Laura Pausini è emozionata e felice poco prima di salire sul palco dello stadio San Nicola di Bari, per la data di debutto, davanti a oltre 43.000 spettatori, del tour che la vede insieme a Biagio Antonacci per undici concerti che toccheranno fino al primo agosto anche gli stadi di Roma, Milano, Bologna, Torino, Padova, Pescara, Messina e Cagliari. Più di tre ore di musica in cui i due cantano i loro più grandi successi, scambiandosi alcune canzone e duettando su diversi brani. “Per la prima volta farò il cantante“, dice Antonacci riferendosi al fatto che canterà dei pezzi della Pausini. Mentre la Pausini sottolinea di aver privilegiato nella scaletta proprio i tanti pezzi scritti per lei da Biagio.
“Mi è sembrato giusto così, questi live celebrano il mio rapporto con Biagio, nascono da un’amicizia. Per cantare il resto del mio repertorio avrò tempo più avanti “, dice Laura che annuncia di volersi prendere un periodo di pausa (“starò ferma un paio di anni”) dopo questo tour. Che però potrebbe un’appendice all’estero (“i fan tedeschi, spagnoli e sudamericani ce lo chiedono sui social”, dice lei, “sarebbe molto bello”, aggiunge Biagio) e quasi sicuramente anche una cinematografica (“vorremmo fare un film-doc sul live, il making of e il rapporto tra i due artisti, per un’uscita-evento di 2-3 giorni al cinema”, dice il produttore dello show Ferdinando Salzano). “Non ci sarà invece alcuna uscita discografica. Perché vorremmo che per gli spettatori rimanesse soprattutto il ricordo dell’esperienza vissuta dal vivo”, confessa la Pausini.
Lo show, che strizza l’occhio alle grandi produzioni americane con la direzione artistica affidata a Luca Tommassini, vede i due artisti cimentarsi come performer a tutto tondo, sempre presenti sul palco come cantanti ma anche come ballerini, musicisti e attori. Così Laura si lancia in un ballo alla Rihanna circondata dai ballerini mentre lui intona ‘Pazzo di lei’, poi lei suona il flauto sulle note di ‘Se è vero che ci sei’ e lui la chitarra in ‘Primavera in anticipo’, poi ancora accennano un tango prima di intonare ‘Sognami’. Ma i due appaiono anche come attori in diversi filmati che corredano le esecuzioni live: in uno Laura omaggia Freddie Mercury (su ‘Torno ad amare’), in un altro Biagio è il Charlie Chaplin del ‘Grande dittatore’ (su ‘Ti penso raramente’), poi ancora si trasformano in quadri viventi, con Biagio che diventa Van Gogh e Laura ‘La ragazza con l’orecchino di perla’.
La partenza è decisamente rock, con l’ingresso dei due a sei metri d’altezza e con chitarre sgargianti color corallo e ottanio. Due colori che tornano in tutto lo show, “perché sono i colori dell’anno”, dice Laura, che in ogni live avrà otto cambi d’abito e che ha convinto anche Biagio a indossare quattro diverse mise. Poi trionfa il pop e nella parte centrale c’è spazio anche per atmosfere più intime con i due che cantano ‘Vivimi’ seduti entrambi al piano. Il saluto al pubblico avviene sulle note del duetto ‘In questa nostra casa nuova’.
Ma i tre bis sono un condensato di emozioni e suggestioni teatrali e cinematografici: ‘Non vivo più senza te’ con Baggio che balla la pizzica, ‘Invece no’ con Laura che gira come una bambola su una pedana rotante con l’enorme gonna di Swarovski disegnata per lei da Emporio Armani e il festoso duetto su ‘Tra te e il mare’ con tutti i ballerini e i musicisti in scena e lo stadio che si unisce in coro ai due cantanti, che sono prima di tutto “amici”.
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