Dal 2008 sono iniziati i guai con l’accertamento da parte di Fisco e Guardia di Finanza. La Miss Italia, modella e testimonial spiega come è cominciato tutto
Un primo accertamento dell’Agenzia delle Entrate sulle imposte versate dal 2008 al 2013, e l’entrata in azione della Guardia di Finanza: “Comportamento elusivo non fraudolento”, cioè non c’era l’intenzione criminale ma qualcuno ha sbagliato e sbagliato parecchio. Per questo Cristina Chiabotto, già Miss Italia nel 2004, poi apprezzata modella, showgirl, testimonial e presentatrice si trova alle prese con un debito da quasi due milioni e mezzo di euro. La notizia ha avuto notevole risonanza e la stessa Chiabotto ha voluto chiarire le ragioni della sua impegnativa situazione: “Ho iniziato la mia attività da giovanissima, avevo 19 anni, sono stata mal consigliata dai professionisti sbagliati”. Il sovraindebitamento ha portato Cristina Chiabotto a ricorrere alla cosiddetta legge “salva suicidi” che permette di raggiungere accordi di conciliazione col Fisco.
Rimettere i conti in ordine
Al momento della richiesta al giudice, che poi l’ha accettata, Cristina Chiabotto documentava un reddito da 250 mila euro l’anno e aveva chiuso due contratti da 114 mila euro ciascuno. Ma ha anche documentato una situazione di bisogno familiare, per cui risulta che risiede in un comune nella provincia di Ivrea con la madre, la nonna pensionata e la sorella studentessa. Bisogno a cui lei stessa supplisce con 50 mila euro. Sul Corriere della Sera però viene fatto notare che dopo lo sfarzoso matrimonio di fine settembre con l’imprenditore Marco Roscio, con festa alla Reggia di Venaria di fronte a 400 invitati, Cristina Chiabotto e Roscio si sarebbero trasferiti in una lussuosa residenza nel Parco della Mandria a Nord-Ovest di Torino. Comunque la Miss Italia ha provato in tutti i modi a chiarire la sua situazione e a sanarla. Ma viene da un incidente di percorso.
Le cartelle non saldate
Cristina Chiabotto aveva già chiesto e ottenuto la rateizzazione del debito, ma le cartelle non erano state pagate in modo puntuale e questo aveva portato a un pignoramento da 200 mila euro. Ricorsa alla “salva suicidi”, la modella e testimonial è costretta a vendere tre negozi di sua proprietà del valore di 241 mila euro e a tenere una costante disponibilità di circa novemila euro l’anno per il Fisco.
Una foto dalle nozze a Venaria di Chiabotto e Roscio (Instagram)