Il cinema e i romanzi si sono dilettati spesso nel prevedere scenari apocalittici o post-apocalittici, determinati da epidemie di virus letali. Non deve suscitare meraviglia dunque se qualcuna di queste storie, partorite dalla fantasia di brillanti scrittori o registi, ritornano alla mente nel periodo del coronavirus, scatenando curiosità o riflessioni complottiste. Con l’epidemia attuale non siamo, per fortuna, di fronte a simili scenari catastrofici, ma – c’è da scommetterci – film come Virus letale (del 1995), con Dustin Hoffman, o serie tv come The Walking dead, di Frank Darabont, sono passati davanti agli occhi di molti di noi.
Il libro
C’è però un libro in particolare che sembra riferirsi proprio a al momento che stiamo affrontando. Si intitola “The eyes of darkness” ed è stato scritto dall’americano Dean Koontz. Il romanzo pubblicato nel 1981 contiene un riferimento per lo meno inquietante alla situazione dei nostri giorni.
Parla del terribile virus Wuhan-400, richiamando chiaramente il luogo da cui è partita, in Cina, la vicenda del coronavirus, o Covid-19 che dir si voglia. Per fortuna però le pagine di Koontz si discostano parecchio dalla realtà contro cui stiamo combattendo. Il romanzo si riferisce infatti ad un virus, messo a punto in un laboratorio segreto vicino al capoluogo della provincia di Hubei, per creare una terribile arma batteriologica, con un tasso di mortalità del 100 per cento. Lontanissimo insomma dal tasso di letalità del coronavirus.
Ora, è vero che in quel luogo della Cina esistono davvero dei laboratori di ricerca, come il Centro per il Controllo delle Malattie di Wuhan (WHCDC), ma forse è troppo poco per ipotizzare che il coronavirus non sia nato da un animale ma dalla ricerca a fini militari.
I film
Semmai – come si osserva in un pezzo sull’argomento pubblicato da Repubblica – la realtà di questi giorni, più che al lavoro di questo autore di thriller-horror con sprazzi di fantapolitica, è rapportabile (anche stavolta con le dovute distanze) al film Contagion, che descrive una pandemia passata dalle bestie agli umani e dilagata da un capo all’altro del Pianeta.
Inutile dire che, del resto, i film apocalittici su un mondo devastato da virus, contaminazioni e inquinamenti non mancano. Basterebbe citare The Walking Dead, Resident Evil, Io sono Leggenda, World War Z, L’esercito delle 12 scimmie, ma anche La strada, tratto dal bellissimo libro di Cormac McCarthy.
Resident Evil
I Simpson
E non sfuggono nemmeno i cartoni animati che, spesso, hanno dato segni di preveggenza. Nella stra-famosa serie de I Simpson gli autori, nell’episodio 21 della stagione 4, hanno raccontato di un virus diffusosi dall’Estremo Oriente e giunto a Springfield tramite un pacco postale su cui aveva starnutito un dipendente asiatico.
La storia antica e recente è in ogni caso infarcita di profezie più o meno precise. L’arcinoto e immancabile Nostradamus, per esempio, avrebbe parlato nelle sue famosissime Quartine di una grande peste per il nostro periodo.
La medium
Senza dimenticare sull’argomento le “profezie di Sylvia Browne, accreditata di doti medianiche fin da bambina, che aveva collaborato in oltre 100 casi di sparizioni e omicidi. La medium morta in California nel 2013, aveva scritto – come ricorda Il Fatto Quotidiano – che entro il 2020 gireremo con mascherine e guanti per via di un’epidemia di polmonite. Il tutto nel libro uscito nel 2008, End of a days. Nella pagina 210 (versione originale) si leggerebbe appunto il seguente brano: “Entro il 2020 diventerà prassi indossare in pubblico mascherine chirurgiche e guanti di gomma a causa di una epidemia di una grave malattia simile alla polmonite, che attaccherà sia i polmoni sia i canali bronchiali e che sarà refrattaria a ogni tipo di cura. Tale patologia sarà particolarmente sconcertante perché, dopo aver provocato un inverno di panico assoluto, quasi in maniera più sconcertante della malattia stessa improvvisamente svanirà con la stessa velocità con cui è arrivata, tornerà all’attacco nuovamente dopo dieci anni, e poi scomparirà completamente”.
La medium Sylvia Browne
La realtà
Le ultime parole sono quanto mai consolatorie, visto che in estate, ad avviso della scrittrice e medium, il virus dovrebbe sparire. Ed anche se tornerà tra 10 anni (speriamo di no), poi non farà mai più parlare di sé.
Nel frattempo, tra vedere e non vedere, forse sarà meglio attenersi alle disposizioni dei medici e delle autorità per combattere il coronavirus quanto prima. Senza abbandonarsi a comportamenti irresponsabili e insensati ma senza nemmeno lasciarsi andare al panico.
Il cinema e i libri di un certo tipo meglio prenderli per quel che sono: frutto della fantasia di chi li ha scritti. Anche se spesso sembrano effettivamente anticipare gli eventi. In quel caso si tratta probabilmente di pure coincidenze e non di profezie, come qualcuno vorrebbe far credere. Anche se… O no?