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Danza: Cannito, ‘il mio ‘Padrino’ debutta in terra di Russia  

Coreografo Cannito, metto in scena la 'mafia' in Russia

Il coreografo e regista Luciano Cannito durante le prove del ‘Padrino’, il balletto firmato per il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Astrakhan, che debutta il 1 giugno.

“Ritorno con il ‘Padrino’ ad una storia drammaticamente e felicemente italiana. Impossibile trasporre sulla scena il capolavoro di Francis Ford Coppola. Ho rubato frammenti, situazioni, atmosfere. Le feste, i balli, i matrimoni, l’italianità in terra straniera, quel senso profondo di identità e di appartenza ad un nucleo familiare, ad un Paese. Da riscoprire oggi”. E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos il coreografo e regista Luciano che, il 1 giugno, debutta all’Opera di Astrakhan, in Russia, con il corpo di ballo dello storico teatro, nel ‘Padrino’ sulle musiche di Nino Rota.

Ancora un ‘racconto’ per Luciano Cannito dopo il successo di pubblico della sua ‘Cenerentola’, con la coppia scaligera formata da Virna Toppi e Nicola Del Freo. “Mi piace raccontare storie - ha confessato – Forse in cuor mio mi sento un narratore. Scrivo con le immagini. E penso che non ci sia nulla di più simile alla danza del cinema. ‘Scritto’ e montato per ‘frame’, per immagini. Non è un caso che le mie fonti di ispirazioni siano stati sempre i maestri del grande schermo come Fellini, a cui ho dedicato il mio ‘Amacord’, che debuttò al Metropolitan di New York con la compagnia della Scala, e oggi Francis Ford Coppola”.

Mafia, violenza, nessuna autoassoluzione nel ‘Padrino’ di Luciano Cannito. Nessun timore di ‘esportare’ pessimi esempi esistenziali? “Si è parlato molto della serie tv dedicata a ‘Gomorra’ – ha risposto Cannito -Penso al contrario che le storie criminali possano trasformarsi in esempi catartici. Addio all’opera lirica allora… troppi storie di brutalità e sopprusi e maltrattamenti e angherie. Sono convinto, al contrario, che la spettacolarizzazione del dramma faccia evaporare la sua forza negativa”.

E mentre si prepara a debuttare con la compagnia dell’Opera di Nizza, diretta da Eric vu An, con la sua ‘Cassandra’, Luciano Cannito non smette di scendere in campo in difesa della chiusura dei Corpi di ballo negli enti lirici. E lo fa anche dai microfoni della tv dove, ormai da anni, è tra i ‘giudici’ di Amici di Maria De Filippi. “Non dobbiamo avere timore di raccontare le meraviglie di un mondo sottostimato, ma che ha un’indubbia presa sui giovani – ha detto- Dovremmo continuare ad investire, sui loro sogni, sulle loro speranze. Solo così, forse, potremmo cominciare a costruire un domani diverso”.

“In Cina stanno nascendo molte compagnie di danza – ha aggiunto Luciano Cannito- Un patrimonio da non sottovalutare. Hanno capito il valore e la portata socio-culturale di Tersicore. Solo noi, in Italia, continuiamo ad annunciare stagioni di opera e balletto in teatri dove le compagnie di danza hanno chiuso da anni”.

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