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Danza: Creatori italiani ‘in mostra’ alla Nid di Reggio Emilia  

Gruppi storici e creatori emergenti, a Reggio Emilia la Piattaforma della Danza Italiana

La Fonderia, uno dei luoghi deputati della danza a Reggio Emilia, città dove si svolgerà, dal 10 al 13 ottobre, la V edizione della Nuova Piattaforma della Danza Italiana

Otto location, 27 spettacoli, mille e 500 ore di show. Una città intera che danza. Sono i numeri della V edizione della nuova Piattaforma della danza italiana che si terrà a Reggio Emilia, dal 10 al 13 ottobre, che vedrà giungere nel capoluogo emiliano operatori del settore, programmatori e direttori di Festival. La manifestazione è organizzata da Ater, Fondazione I Teatri e Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e si avvale del sostegno del Mibac.

Dopo una call pubblica aperta a tutte le compagnie professionali italiane, che ha visto la candidatura di 202 spettacoli, sono stati selezionati, da una commissione internazionale, 15 titoli. Attesi, tra gli altri, le compagnie di Marco D’Agostin, Michela Lucenti, Michele di Stefano, Nicola Galli, Mauro Astolfi, Chiara Bersani e Silvia Gribaudi, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, il Balletto di Roma con Costanzo Macrini.

Ed ancora, Simona Bertozzi, Luna Cenere, il duo Abbondanza-Bertoni, Cristina Kristal Rizzo, Masako Matsushita. Oltre alla presentazione di spettacoli compiuti, una delle novità più significative dell’edizione 2019 è rappresentata dagli ‘Open Studios’. Una nuova sezione che intende offrire a compagnie affermate ed artisti emergenti un’ulteriore opportunità di partecipare alla piattaforma con progetti coreografici ‘in progress’, che non abbiano ancora debuttato.

Tra i protagonisti della Nid anche i 4 centri di produzione della danza, punti di riferimento del settore, il ‘DanceHauspiù di Susanna Beltrami, la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, il Centro di produzione nazionale Virgilio Sieni, Scenario pubblico di Roberto Zappalà. Nid 2019 non è solo spettacoli. E’ stato sviluppato un programma collaterale di tavole rotonde, focus tematici che coinvolgeranno non solo gli operatori, ma tutto il pubblico interessato.

” Per noi è un grande onore ospitare la Nid – ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Ci dà l’opportunità e ci permette di qualificare ulteriormente un progetto culturale e di promozione della città che stiamo facendo attraverso la danza. Elemento di valorizzazione del rapporto culturale con la città – ha spiegato ancora- ma anche proiezione internazionale del nostra capoluogo. Vogliamo investire in modo significativo sulla cultura come fulcro della nostra idea di futuro e di sviluppo”.

Ed ha spiegato l’assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna, Massimo Mezzetti: “La piattaforma nazionale della danza arriva a coronamento di un lungo lavoro. Sarà, per la nostra Regione e la nostra città, un’occasione per poter esprimere al meglio quello che abbiamo costruito in tutti questi anni”.

Tra i partner istituzionali della Nid, la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto. “Ci auguriamo che questa sinergia possa funzionare al meglio- ha dichiarato il direttore della FND/Aterballetto Gigi Cristoforetti – L’obiettivo è quello di favorire la conoscenza e la diffusione delle compagnie italiane all’estero che l’offerta, nella stragrante maggioranza dei casi, merita”.

Innovazione e sperimentazione, creatività in divenire accanto ad alcune delle maggiori realtà storiche del Paese ‘in mostra’ alla Nid di Reggio Emilia. “Abbiamo voluto offrire un panorama il più completo possibile, che avesse al suo interno sia le compagnie più consolidate, con una loro storia acclamata, ma anche le espressioni più nuove accanto ad uno spettacolo in rappresentanza dei 4 centri di produzione della danza italiana”, ha dichiarato Lanfranco Cis, direttore del Festival Oriente Occidente di Rovereto e membro della Commissione artistica.

“Dando a tutti la stessa opportunità – ha proseguito- Quella di far conoscere la danza italiana all’interno di un panorama internazionale, ma soprattutto dinanzi ad operatori provenienti da tutto il mondo”.

Sinergia vincente a Reggio Emilia tra istituzioni, enti preposti alla manifestazione, Ministero dei Beni culturali. “Non è semplice, oggi in Italia, mettere insieme il Mibac, la Regione e la città – ha spiegato ancora Gigi Cristoforetti – Complici completamente di un’idea della cultura centrale. Cultura come motore di sviluppo. Già questo mi sembra, politicamente insolito. Ed è possibile trarne alcune importanti riflessioni”.

Scommessa vinta anche da parte del Mibac che, da anni, sostiene progetti e manifestazioni legate all’arte coreutica. “Il Ministero scommette sulla danza – ha dichiarato il direttore generale dello Spettacolo dal Vivo, Ninni Cutaia- Un settore importante per lo sviluppo del nostro teatro. Molto c’è ancora da fare, naturalmente. L’impegno di carattere politico c’è – ha promesso- Noi tecnici siamo prontissimi a supportare gli indirizzi del Mibac. Io, tra l’altro, sono profondamente convinto che la danza sia un’arte assolutamente principale e non secondaria”.

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