Il Brasile in scena a Romaeuropa Festival con Lia Rodriguez e Bruno Beltrao
Pubblicato il: 08/08/2019 17:17
Attesa al Romaeuropa Festival, dal 17 al 19 settembre, all’Auditorium Parco della Musica (Sala Petrassi) la coreografa e regista brasiliana Lia Rodriguez con lo spettacolo ‘Furia’. Una riflessione sulla natura di un gruppo d’individui che si confrontano con la loro solitudine e con la loro carne. Energico, selvaggio, tagliente la pièce coniuga la danza contemporanea con la musica rituale della Nuova Caledonia.
‘Furia’ è un’estasi materiale attraverso la quale scavare in profondità nelle zone più fantastiche dell’immaginazione umana. Nove danzatori si avventurano sulla scena come fosse una terra incognita e in continuo mutamento, un paesaggio immaginato ma in perpetua vibrazione con la realtà in cui viviamo.
Classe 1956, la brasiliana Lia Rodrigues ha partecipato negli anni ’70 al movimento di rinnovamento della danza contemporanea a San Paolo prima di intraprendere un percorso di formazione all’interno della Compagnie Maguy Marin con la quale sarà impegnata durante tutti gli anni ’80. Nel 1990 dà vita alla sua Companhia de Danças e dal 2004 si stanzia a Rio de Janeiro dove sviluppa un lavoro tra creazione artistica ed azione pedagogica nella favela Maré.
Militante fervente e utopista risoluta, Rodrigues è attratta dalla connessione tra i linguaggi artistici e l’evoluzione sociale. ‘Furia’, lo spettacolo ospitato dal Ref19, è stato presentato in una lunga tournée nei maggiori spazi europei tra i quali il Théâtre National de Chaillot e Le Centquatre a Parigi, il Kunstenfestivaldesarts a Bruxelles, il Wiener Festwochen a Vienna e il Künstlerhaus Mousonturm di Francoforte.
Il 25 settembre (unica replica il 26) Bruno Beltrão presenta nella capitale, sempre al Parco della Musica, ‘Inoah’ Estratto dal suo contesto, scomposto e ricomposto nelle sue forme, l’hip Hop di Bruno Beltrão e della sua compagnia Grupo De Rua ha tutto il rigore della danza contemporanea. ‘Inoah’, ultima creazione del coreografo brasiliano, vede in scena 10 danzatori eseguire un’affascinante composizione coreografica, affondo sulle relazioni umane e sulla loro poesia.
Astratta ma fortemente radicata nelle culture urbane, energica ma contemporaneamente dolce e riflessiva, questa pratica coreografica ci affascina per la sua forza, precisione e maestria.
Nato nel 1980 a Niterói, un sobborgo di Rio de Janeiro, il brasiliano Bruno Beltrão usa stili di danza urbana nel contesto della danza contemporanea concettuale combinando svariate influenze, tra cui l’hip hop, per dare vita a paesaggi coreografici astratti. Alle danze urbane, in fondo, si appassiona sin dall’età di 10 anni, ben prima di fondare con l’amico Rodrigo Bernardi, nel 1996, ancora adolescente, la sua compagnia Grupo de Rua.
Nel 2001 il duetto ‘From Popping to Pop’, debutto ufficiale di Beltrão sulla scena della danza contemporanea, ha segnato una svolta nella sua carriera, portando l’hip hop e le pratiche urbane fuori dai loro naturali contesti. Lo stesso anno, l’uscita di Rodrigo Bernardi dalla compagnia, porta il giovane coreografo ad assumerne interamente la direzione. Da allora Beltrao ha coreografato ‘Too Legit to Quit’ (2002), ‘Telesquat’ (2003), ‘H2’ (2005) e ‘H3’ (2008) e ‘Inoah’ (2018), la pièce con la quale approda per la prima volta al REf.
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