‘Il Lago dei cigni’ nella versione di Benjamin Pech apre la stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma
Pubblicato il: 18/12/2019 19:14
Si inaugura, il 31 dicembre, con la ripresa del ‘Lago dei cigni’ firmato da Benjamin Pech, la stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma che vedrà in scena le étoile, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato accanto ai guest internazionali Polina Semionova, Amandine Albisson, Daniel Camargo. La versione del primo maitre e assistente alla direzione del Ballo del Costanzi ha registrato lo scorso anno incassi record, i più alti nella storia del balletto al Teatro dell’Opera.
‘Il lago dei cigni’ è uno dei titoli più famosi e amati, una fiaba romantica percorsa dall’eterno conflitto tra Bene e Male che ancora oggi, con il suo intenso simbolismo, continua ad affascinare gli spettatori di tutto il mondo. La lunga genesi del balletto inizia nel 1868, quando Pëtr Il’ič Čajkovskij durante un viaggio sul Reno in compagnia Vladimir Petrovic Begičev, sovrintendente dei Teatri Imperiali di Mosca nonché futuro librettista de ‘Il lago dei cigni’, matura l’idea di un soggetto ispirato ai miti della donna-cigno.
Nel 1875 poi il Teatro Bol’šoj di Mosca commissiona al compositore russo la partitura per un grande balletto di fantasia. ‘Il lago dei cigni’ va in scena per la prima volta il 20 febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, senza tuttavia ottenere il successo meritato. Il balletto viene ripreso negli anni ’80, prima di approdare nelle mani di Marius Petipa, che già aveva collaborato con Čajkovskij per ‘La bella addormentata’ (1890).
Il grande coreografo definisce uno schema generale e ne affida la realizzazione al suo assistente Lev Ivanovič Ivanov, che firma la coreografia del secondo atto messo in scena il 17 febbraio 1894, poco dopo la scomparsa del compositore nel novembre 1893. Arriva quindi la decisione di rappresentare il balletto per intero. Petipa riesamina il soggetto e compone la coreografia del primo e di quasi tutto il terzo atto, mentre il resto è lasciato a Ivanov.
La versione del balletto definitiva di Petipa e Ivanov, quella a cui attingono la maggior parte degli allestimenti successivi, trionfa il 27 gennaio 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con l’italiana Pierina Legnani nel ruolo della protagonista. Al Teatro dell’Opera di Roma ‘Il lago dei cigni’ fa la sua prima apparizione nel 1937 con la coreografia di Boris Romanov. Seguono, poi, numerose versioni sino all’originale rilettura del coreografo inglese Christopher Wheeldon proposta nel 2016.
Benjamin Pech rimanendo in gran parte fedele al libretto immaginato da Petipa, rielabora la drammaturgia generando la sua versione. Il mago Von Rothbart non c’è più. E’ Benno, l’insospettabile amico del Principe Siegfried, a incarnare questo ruolo malefico. Benno, geloso e avido di potere, cela le sue reali intenzioni, dissimula e finge bene. Manipola il Principe per tutto il balletto e solo alla fine del terzo atto rivela la sua vera natura, quando l’inganno è ormai compiuto.
Siegfried credendo di ritrovare Odette nei panni dell’ ingannevole Odile, le promette amore eterno. Il tradimento diventa il tema centrale della versione di Pech. Il tradimento si compie ad opera di Benno nei confronti del Principe, e del Principe nei confronti di Odette pur senza volerlo, ma alla fine il potere dell’amicizia prevale su tutto. “A distanza di un anno, grazie all’ausilio della tecnologia – ha raccontato Pech- ho avuto modo di vedere e di rivedere il balletto. Questa presa visione d’insieme a mente fredda, mi ha permesso di fare piccoli cambiamenti. Per esempio ho lavorato sulla profondità, rendendola più prospettica, e sulla pantomima, facendola più asciutta e vicina alla modernità”.
“Ho lavorato maggiormente sulla presenza scenica di Benno, rafforzando la sua duplice natura di amico e di traditore. Nel momento della creazione avevo già dato alla compagnia tanto spazio, forse lo sto ampliando – ha aggiunto – È un balletto pensato per tutti loro con la nostra étoile, i primi ballerini e i solisti. L’étoile Rebecca Bianchi debutterà quest’anno nella mia versione. E sono certo che il suo lirismo e la sua sensibilità conferiranno ad Odette/Odile un profumo unico. La prima ballerina Susanna Salvi, già dallo scorso anno, ha fatto di Odette/Odile qualcosa di molto personale e speciale – ha ricordato il coreografo – Così come il primo ballerino Claudio Cocino, per il suo controllo nelle variazioni lente, si è dimostrato perfetto per questo tipo di lavoro”.
“E poi il primo ballerino Alessio Rezza, grazie alla sua tecnica impeccabile, ha giocato e giocherà con grande maestria la duplicità di Benno – ha spiegato ancora -Gli ospiti internazionali di quest’anno sono un vero regalo. Polina Semionova incarna lo stile russo di questo balletto, Daniel Camargo la freschezza del giovane principe e Amandine Albisson la mia eredità artistica, quel tocco francese imprescindibile”. Il lavoro di Pech dialoga con un allestimento fatto di scene raffinate e preziosi decori, dello scenografo Aldo Buti con le luci di Vinicio Cheli. Dirigono l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma i direttori Nir Kabaretti e Carlo Donadio. Dopo la prima, ‘Il Lago dei cigni’ sarà in scena sino all’8 gennaio. L’intero ricavato della recita pomeridiana del 2 gennaio sarà devoluto al Teatro La Fenice di Venezia. Un contributo da parte del teatro romano ai lavori necessari per il restauro.
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