Pubblicato il: 07/08/2019 18:17
Il controverso danzatore russo di origini ucraine Sergei Polunin, che il 26 di questo mese si esibirà all’Arena di Verona, nel “Romeo e Giulietta” del coreografo Johan Kobborg, ha istituito in Russia un fondo per sostenere bambini e professionisti con il talento della danza e promuovere la “coreografia del futuro”, ha anticipato in una intervista alla Tass in cui non nasconde di “avere piani ambiziosi”.
La “Fondazione caritatevole Sergei Polunin per il sostegno e l’incoraggiamento delle arti” è appena stata registrata formalmente al ministero della Giustizia. Tre gli obiettivi indicati dal coreografo nato nel 1989 a Kherson, nell’Ucraina allora sovietica, e cittadino russo dallo scorso anno: cercare giovani talenti in tutta la Russia, anche se potranno beneficiare del sostegno della fondazione anche stranieri, patrocinare danzatori, étoile, coreografi e compositori già affermati e infine “sviluppare il balletto come arte e creare la coreografia del futuro”.
Polunin, che si è trasferito a Londra a 13 anni per studiare alla Royal Ballet School e non ha mai nascosto il suo sostegno per Vladimir Putin, la cui immagine porta tatuata sul petto, ha iniziato a seguire personalmente quattro giovani danzatori talentuosi serbi, ma, spiega, la fondazione gli consentirà di “portare avanti un lavoro su scala maggiore e più sistematico in Russia”.
Nel 2012 Polunin è diventato primo ballerino al teatro dell’Accademia Stanislavski e Nemirovich-Danchenko di Mosca e ospite permanente dell’Opera di Novosibirsk. Nel 2016 è stato invitato come ospite al Bayerisches Staatsballett di Monaco.
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