Dimenticatevi Mario il bagnino, Merigo, Pio Bove il macellaio, Lello Splendor e Naomo. Giorgio Panariello con “Pezzi Unici” dà una svolta decisa alla sua carriera e dimostra una volta per tutte di essere un attore. E che attore. Nei panni del fabbro Marcello, che dietro una maschera burbera e diffidente nasconde un cuore ferito e le preoccupazioni di un padre costretto dalla vita a crescere da solo la figlia e a trasmetterle l’amore per un lavoro pieno di sacrifici, è davvero straordinario. Lui, con quella sua inimitabile parlata toscana, un po’ si schermisce per i complimenti e un po’ li rivendica: “Per me è stata una grande opportunità. Cerco di far capire che si può fare il varietà del sabato sera in tv ma anche l’attore drammatico. Ho giocato di sottrazione, togliendo gesti, modulando meglio la voce, non cadendo nelle trappole del cabaret che ti porta a sottolineare e amplificare ogni movimento del corpo”.
Le mille facce di Panariello
A sottolineare la sua “nuova” carriera anche il compagno di set Sergio Castellitto e la regista Cinzia Th Torrini che lo ha voluto in questa nuova serie di Rai1 capace di fare un mashup di genere, introducendo una linea gialla in un racconto generazionale: “Vedrete, è bravissimo”, sostiene la regista. “Sarà la vera rivelazione di questa serie”.
Sarei stato un ottimo padre. Mi sfogo con i miei cani
A colpire in particolare è la tenerezza, quel misto di gelosia e ansia, preoccupazione e severità, con la quale rende il suo ruolo di padre, che non trova invece riscontro nella sua vita, visto che Panariello non ha figli: “Ogni comico ha un risvolto malinconico molto potente. Inoltre credo di essere un padre mancato. Nel senso che sarei un ottimo padre. Questo mio risvolto lo esercito con gli animali e in particolare con i miei amati cani che poi sono quasi figli. Co loro non sono il classico padre padrone ma un amico. Esattamente come interpreterei il ruolo del padre se avessi dei figli”.
Il personaggio di Elio mi ha ricordato mio fratello e le difficoltà che abbiamo vissuto
I “Pezzi Unici” del titolo sono dei ragazzi difficili che attraverso la manualità creativa e un corso di formazione sui generis nella falegnameria di Vanni (Castellitto) dovranno ritrovare se stessi. Panariello ne sa qualcosa e in conferenza stampa non si è sottratto alla domanda se avesse avuto nella sua vita esperienze con ragazzi da far crescere raccontando di suo fratello, morto per overdose nel 2011. “Il personaggio di Elio interpretato da Moisé Curia mi ha ricordato molto mio fratello, anche fisicamente. Per me è stata una bella emozione vederlo in qualche modo realizzato. Di lui mi sono occupato per tutta la vita: è stato difficile per lui ed è stato difficile anche per me. Normalmente quando si hanno situazioni del genere in casa è difficile per tutti e non solo per chi la vive sulla propria pelle”.
Sul palco sarò nudo e crudo
Ma chi pensa che ora Giorgio Panariello si dedicherà soltanto alla recitazione è fuori strada. Complici i suoi prossimi 60 anni (il 30 settembre, come il suo idolo che imita alla perfezione Renato Zero) e i 20 anni dello storico varietà di Rai1 “Torno sabato”, Panariello ha in cantiere uno show capace di raccontare tutti i suoi personaggi e allo stesso tempo le zone più oscure di se stesso: “sarà uno spettacolo televisivo e teatrale dove mi racconterò molto, le cose belle e quelle drammatiche della mia vita. Sarò nudo e crudo. Meno orpelli, meno travestimenti, ma molto me stesso”.