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E’ morta Vera Lynn, la cantante che ispirò i Pink Floyd 

 

(di Paolo Martini)

Addio alla leggendaria Vera Lynn, la ‘fidanzata delle forze armate’ che con le sue canzoni contribuì a sollevare il morale alle truppe britanniche durante la seconda guerra mondiale e che è stata immortalata dai Pink Floyd nella canzone “Vera” nell’album “The Wall”. La venerata cantante è morta questa mattina all’età di 103 anni, circondata dall’affetto dei suoi parenti stretti, come ha precisato la Bbc. “La famiglia è profondamente rattristata nel dare l’annuncio della morte di uno degli interpreti dello spettacolo più amati della Gran Bretagna”, si legge in una nota.

Nel Regno Unito era celebre per aver tenuto compagnia all’esercito durante il conflitto bellico, con esibizioni dall’India all’Egitto, tanto da essere soprannominata “The Forces’ Sweetheart”, cantando brani come “We’ll Meet Again” e “White Cliffs of Dover”.

All’età di 92 anni Dame Vera Lynn rientrò prepotentemente nelle classifiche degli album in Gran Bretagna. “We’ll Meet Again – The Very Best of Vera Lynn”, la raccolta pubblicata nel 2009 a 70 anni dall’inizio del conflitto, si piazzò al numero 1 della top 20 britannica, superando i ben più giovani ed affermati Eminem e U2. Non era mai successo: Vera Lynn, classe 1917, divenne così la più anziana artista in vita a scalare la hit-parade degli album più venduti.

Nata come Vera Margaret Welch a Londra il 20 marzo 1917, la cantante prese il soprannome Lynn in ricordo della sua nonna. Fu una baby cantante dalla carriera fulminante, che dopo le prime esibizioni a 7 anni fece il suo debutto in una trasmissione radiofonica della Bbc nel 1935 con l’Orchestra Joe Loss. Con l’orchestra Joe Loss, l’Orchestra di Charlie Kunz e l’Orchestra diretta da Annunzio Paolo Mantovani incise numerose canzoni tra il 1935 e il 1938, tra le quali “The General’s Fast Asleep”, 2No Regrets”, “When the Poppies Bloom Again” e “I’m in the Mood for Love”.

Nel 1939 Vera Lynn sposò il clarinettista e sassofonista Harry Lewis e nello stesso anno registrò la sua più celebre canzone, “We’ll Meet Again”. Negli anni della guerra si prodigò per portare conforto ai soldati inglesi al fronte incidendo canzoni come “Sincerely Yours” o visitando gli ospedali in cui erano ricoverati i feriti dei bombardamenti tedeschi. La nostalgica canzone “We’ll Meet Again” divenne in quegli anni il simbolo e al tempo stesso l’inno di incoraggiamento delle persone che unite da un forte amore, pur separate dalla guerra, desideravano con tutto il cuore di potersi un giorno rincontrare.

Dopo la guerra incise altre canzoni di successo, tra cui “Auf Wiederseh’n Sweetheart”, che raggiunse la prima posizione nella Billboard Hot 100 per nove settimane, e “My Son, My Son, il singolo inglese numero uno nel 1954. Continuò a calcare le scene fino al 1995. I Pink Floyd le hanno intitolato “Vera” nell’album “The Wall” (1979): nella canzone si fa esplicito riferimento a Vera Lynn e al brano “We’ll Meet Again”. Nel film “Pink Floyd The Wall” la canzone di Vera Lynn “The Little Boy That Santa Claus Forgot” è il sottofondo della scena iniziale. Il regista Stanley Kubrick nel film “Il dottor Stranamore” usò ironicamente il brano “We’ll Meet Again” per i titoli di coda della pellicola. La hit di Vera Lynn è stata poi inserita nella colonna sonora del film “Kong: Skull Island”, in uno dei due finali alternativi del videogioco Far Cry 5 e nel quarto episodio della terza stagione della serie tv “Stranger Things”. La regina Elisabetta II l’aveva nominata Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico.

 

 

 

Adnkronos.

 

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