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Emmy Awards, dopo quasi cinquant’anni di carriera, anche Fonzie vince l’Oscar della Tv

Henry Winkler, l’indimenticabile Fonzie di “Happy Days”, si è aggiudicato il primo Emmy della sua carriera con la serie “Barry”. Tra gli altri premiati, trionfo della serie “La fantastica signora Maisel”. Record di nomination per Netflix

Alla fine anche Fonzie ce l’ha fatta. Dopo quasi cinquant’anni di carriere, Henry Winkler, l’indimenticabile Fonzie della popolare sitcom Happy Days, si è aggiudicato il suo primo Emmy Award alla 70esima edizione degli Oscar della tv, che per la decima volta è andata in scena al Microsoft Theater di Los Angeles. La star, oggi 72enne, è stato premiato come Miglior attore non protagonista brillante per il ruolo di Gene Cousineau in Barry. Per Fonzie, alla sua sesta nomination agli Emmy, una standing ovation. A Barry anche il premio per l’attore protagonista, Bill Hader.

Emmy 2018, gli altri vincitori degli Oscar della Tv

L’edizione 2018 degli Emmy verrà ricordata inoltre per il trionfo della serie comica La fantastica signora Maisel, capace di portarsi a casa ben cinque riconoscimenti: Miglior serie brillante, Miglior attrice con Rachel Brosnahan, Miglior attrice non protagonista con Alex Borstein, Miglior sceneggiatura e Miglior regia con Amy-Sherman Palladino, già sceneggiatrice e creatrice di due serie cult come Pappa e Ciccia e Una mamma per amica. Tra le miniserie invece, a fare la voce grossa è stata The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story. L’ultimo gioiello nato dal genio di Ryan Murphy, che racconta l’omicidio dello stilista Gianni Versace – avvenuto a Miami il 15 luglio 1997 – è stata premiata come Miglior miniserie, per il Miglior attore protagonista con Darren Criss e per la Miglior regia proprio con Murphy.

Nella stessa categoria Jeff Daniels (Godless) è risultato essere il Miglior attore non protagonista mentre il riconoscimento per la Miglior attrice è andato a Regina King (Seven Seconds). Il premio più ambito, quello per la Miglior serie drammatica, è andato alla settima stagione de Il Trono di Spade. Lo show targato HBO ha visto gioire ancora una volta il suo Folletto, Peter Dinklage, alla sua settima nomination (sempre da quando la serie è iniziata), che è risultato essere per la terza volta il Miglior attore non protagonista. Claire Foy, che dalla prossima stagione dirà addio al ruolo della Regina Elisabetta II in The Crown, è la Miglior attrice protagonista drammatica. Nulla da fare invece per Sandra Oh (Killing Eve), alla quale non resta che consolarsi con quella che passerà alla storia come la prima nomination di un’attrice di origini asiatiche. Matthew Rhys, star di The Americans, è il Miglior attore protagonista in una serie drammatica. Solo un riconoscimento invece per Westworld con Thandie Newton (Miglior attrice non protagonista).

L’edizione delle serie in streaming, ma Netflix manca (ancora) l’Emmy più ambito

Nessuna edizione come quest’ultima, inoltre, è stata così “online”. Netflix si è presentata alla cerimonia di premiazione con 112 nomination, superando così le 108 di Hbo, il canale televisivo per anni re delle serie tv. E, altra novità, la piattaforma guidata da Reed Hastings ha pareggiato con l’emittente americana il conto dei premi: 23 a testa. Amazon si è fermata a otto (cinque dei quali per La fantastica signora Maisel) e sarà ricordato come il primo produttore in streaming capace di aggiudicarsi l’Emmy per la commedia dell’anno. Un premio che invece a Netflix continua a sfuggire. La piattaforma ha già ottenuto un Oscar, con il documentario Icarus di Bryan Fogel, e l’ultimo Leone d’oro con Roma di Alfonso Cuarone può guardare con fiducia ai prossimi anni, forte delle sue quasi 700 produzioni. Guardando gli Emmy in prospettiva, tutte e tre le piattaforme in streaming hanno buoni motivi per sorridere: La fantastica signora Maisel di Amazon è appena alla sua seconda stagione e potrebbe quindi primeggiare per qualche anno. Per le serie drammaticche, quest’anno (per la terza volta negli ultimi quattro) ha vinto Game of Thrones, prodotto da Hbo, ma la serie terminerà alla fine della prossima stagione, lasciando campo libero agli aspiranti successori. Tra i quali spiccano i titoli Netflix nominati di quest’anno: The Crown e Stranger Things, entrambi alla seconda stagione. Che comunque dovranno vedersela (di nuovo) con The Handmaid’s Tale di Hulu.

 

 

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