(Foto Fotogramma)
Pubblicato il: 23/07/2019 16:49
di Ilaria Floris
Sin da piccolo ha sempre amato “guardare la tv, i film e le serie. Mi sedevo in poltrona, e guardavo tutto quello che veniva proposto per i ragazzi”. Ma è quando ha compiuto 14 anni che Evan Peters ha deciso “di cercare di fare questo mestiere guardando un sacco di serie che avevano come protagonisti ragazzi della mia età. Film di teens americani. Dicevo a me stesso ‘voglio fare questo, posso farlo’”.
Così l’attore statunitense, popolarissima star di ‘American Horror Story’, ha raccontato questo pomeriggio al Festival di Giffoni come è nata la sua passione per la recitazione. Protagonista dal 2011 della fortunatissima serie tv, e star di ‘X-Men’, l’attore di Saint Louis rivela di amare moltissimo il mondo dei supereroi (“Ricordo quando ero piccolo avevo visto un film con Spiderman, forse degli anni settanta, ed è stato amore a prima vista -dice- amo molto i supereroi, le serie del mondo dei comics”).
Meno, invece, i fumetti. “Per quanto riguarda la lettura dei fumetti non sono mai stato un lettore assiduo -ammette- anche se quando ho avuto il ruolo in ‘X-men’ sono uscito di corsa per comprare più fumetti possibile per capire il personaggio”.
Su quanto ci sia di suo nei suoi personaggi, spesso molto ironici ed eccentrici, Peters minimizza: “Spesso i personaggi delle cose che faccio non li ho scelti, a volte sono proposte che arrivano e devo farle quindi non c’è molto di mio”.
Per quanto riguarda l’eccentricità però, rivela che “un po’ eccentrico lo sono, diciamo che di mio c’è un 10%, ma quando faccio un personaggio cerco di fare in modo che la percentuale salga al 70-80%. I personaggi di ‘American Horror Story’ sono in effetti troppo cupi, quindi cerchiamo di alleggerirli”. E quando gli si chiede se ama il cinema italiano, capisce la domanda istantaneamente anche senza bisogno di traduzione, e risponde subito: “Cinema italiano? Io amo ‘Otto e mezzo’ di Fellini”.
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