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Fan muore sul lavoro, l’appello di J-Ax al governo  

SPETTACOLO

(Fotogramma)

“In Italia si muore ogni giorno di lavoro e nessuno fa nulla. Ora c’è un nuovo governo. Darò a loro la stessa possibilità che ho dato a tutti gli altri. Sorprendetemi”. Un accorato – e arrabbiato – appello al nuovo governo perché fermi quella strage continua che si chiama ‘morte sul lavoro’. A lanciarlo su Facebook è J-Ax, storico fondatore degli Articolo 31, che si rivolge all’esecutivo per raccontare l’addio a Davide, operaio e papà 39enne “morto mentre cercava di arrivare alla fine del mese”.

“Spesso – spiega l’artista – vengo attaccato da politici e giornalisti perché esprimo le mie opinioni. Vorrei essere chiaro: io non parlo come ‘cantante’, ‘celebrità’ o stronzate del genere. Se dico qualcosa lo faccio come uomo e cittadino. Ed è perché sono un libero cittadino che vi voglio adesso parlare della cosa che mi fa incazzare più di tutte: ovvero le morti sul lavoro. Nessuno ne parla mai. Non le vedete nelle prime pagine dei giornali, non sono – spiega ancora – argomenti di discussione nei talk show. I politici – non importa il colore – non usano mai le morti sul lavoro nei loro comizi. Perché è sempre più facile portarvi ad odiare qualcuno, invece che cercare di cambiare concretamente l’Italia”, punta il dito J-Ax.

“Qualche giorno fa – continua il cantante – un uomo di soli 39 anni, Davide, un marito per Licia e un padre per Lorenzo è morto mentre cercava di arrivare alla fine del mese. Era un mio fan e un operaio e la sua morte non ha suscitato nessuno scandalo. Stava lavorando ad un macchinario quando è finito tra i rulli rimanendo schiacciato. Può finire così la vita di qualcuno che aveva solo 39 anni? Parliamo di questo, invece delle stronzate che occupano ogni giorno i dibattiti pubblici. In Italia – dice ancora – si muore ogni giorno di lavoro e nessuno fa nulla. Ora c’è un nuovo governo. Darò a loro la stessa possibilità che ho dato a tutti gli altri. Sorprendetemi. Fate qualcosa di buono, subito. Fate qualcosa per fermare questo sterminio silenzioso. Sono gli italiani semplici che ve lo chiedono. Cittadini – conclude – come me”.

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