“Io sono un uomo fortunatissimo. E per me dare una mano è un obbligo morale. D’altra parte la cosa più rock’n’roll del mondo è fare del bene”. È il solito Flavio Insinna quello che con sottofondo di uccellini ci parla dalla sua casa di Roma prima di tuffarsi in una nuova giornata di lavoro. Un vortice di parole e ottimismo, di voglia di fare e di verve. L’emergenza sanitaria non lo ha cambiato di certo ma di sicuro gli ha fatto mettere a fuoco ancora di più i capisaldi esistenziali. A cominciare dalla consapevolezza di esse tornato su rai1 con re felice, proprio come da anni recita a teatro con “La macchina della felicità”, spettacolo tratto dal suo libro omonimo. “Posso dire di essere felice, ma lo sapevo già. Non mi serviva questa tragedia per scoprire che la vita va apprezzata tutti i giorni. Speriamo che questa tremenda esperienza ci renda più forti come comunità e pronti a darci una mano l’uno con l’altro”.
Diodato è straordinario ma non c’è gara
In questa audio-intervista Insinna parla soprattutto del grande evento di sabato 16 maggio quando in diretta su Rai1 (ma anche su Raiplay e Rai4 ) condurrà l’Eurovision, che quest’anno naturalmente sarà completamente rivoluzionato a cominciare dal nome visto che si chiama “Europe Shine A Light”. Con lui anche stavolta Federico Russo e a rappresentare l’Italia Antonio Diodato, vincitore di Sanremo con “Fai Rumore” che qualche giorno fa si è aggiudicato anche il David di Donatello per “Che vita meravigliosa”, tema di “La Dea Fortuna”, di Ferzan Ozpetek. “Sarà Un Eurovision un po’ in versione radiofonica. Siamo sempre partiti e invece stavolta rimaniamo a Roma perché, lo sappiamo, c’è l’emergenza. E poi quest’anno non c’è la gara ma ben 41 Paesi che si esibiranno con versioni più corte delle varie canzoni. E soprattutto ci sarà un’Europa che accende la luce e spero che poi questa luce non si spenga. E che l’Europa sia davvero una comunità. Se vi va accendete una luce insieme a noi: mancheranno un po’ di lustrini e di esibizioni ma la musica ci salva e ci unisce. E speriamo che sia una partenza per un’Europa unita anche quando non canta”.
Insinna parla anche di Diodato, “artista straordinario ma soprattutto un uomo che dice cose importanti. Come quelle che ha detto subito dopo la vittoria a sanremo sulla sua Taranto e sull’Ilva. Ora tutti capiscono davvero che cosa vuol dire dover scegliere tra lavoro e salute, cosa voglia dire andare a lavoro con la paura di ammalarsi. Spero di incontrarlo presto. Per me sarà un onore”.
Le provocazioni stanno a zero
Flavio parla anche del suo riorno su Rai1 con “L’Eredità”. “Il senso più importante che ha questo ritorno è che per ora siamo tornati per giocare con la solidarietà. Tutto ciò che le nostre campionesse e i nostri campioni vinceranno andrà alla Protezione Civile. C’è un bel senso di famiglia, è bello vedere persone che vengono a giocare non per loro stesse ma per gli altri”.
Insinna invece non commenta una frase di George Bernard Show che ha ritwittato sui social e che recita così: “Ho imparato tanto tempo fa a non fare la lotta con i maiali: ti sporchi e soprattutto ai maiali piace”. Ma ha ragione lui: non c’è bisogno di commentare. Lo schiaffo peggiore alle continue provocazioni è volgere altrove lo sguardo.