Roma, 7 apr. (askanews) – In occasione della Milano Design Week 2019 e della mostra-evento “Human Spaces” organizzata dal Magazine Interni per il Fuorisalone negli spazi dell’Università degli Studi di Milano e in altri luoghi simbolo della città, domani sera, lunedì 8 apile alle ore 22, 30 si terrà la cerimonia di accensione dell’installazione “Help the Planet, Help the Humans” dell’artista Maria Cristina Finucci, presidente del Garbage Patch State che resterà in mostra fino a domenica prossima 14 aprile. L’opera, a cura di Alessia Crivelli, è realizzata da Officine Meccaferri con Ariston Thermo Group per la One Ocean Foundation. Sul prato del Cortile d’Onore, “la Terra – spiega la presentazione dell’evento- mostra una ferita sanguinante di magma incandescente: la lapidaria scritta HELP”.Con circa due tonnellate di tappi di plastica, la cui raccolta e’ stata promossa dall’Universita’ Roma Tre con la collaborazione di Caritas, contenuti in sacchi di reti rosse per alimenti e all’interno di gabbioni PoliMac di Officine Maccaferri, l’artista Maria Cristina Finucci disegna quattro gigantesche lettere che compongono la parola HELP, come fosse un grido dell’umanita’ al fine di frenare il disastro ambientale dell’inquinamento dei mari, attualmente in corso.”L’idea – afferma l’artista presentando l’esposizione-denuncia- è quella di manifestare il grido d’aiuto del Pianeta non solo a causa della plastica, ma per tutte le emergenze ambientali. Come spiega con grande lucidità la Laudato si’, è il nostro modo di stare al mondo che deve essere cambiato e per far questo occorre mettere al centro non gli interessi personali, ma l’uomo nella sua integralità e nella sua esigenza di futuro. Quando domani alle 22,30 si illuminerà sarà come una lava rosso sangue, che fuoriesce dal terreno. Contemporaneamente si sentirà il grido straziante della Terra e di tutti i suoi abitanti. Da qui il titolo dell’iniziativa ‘Help the Planet. Help the humans'”L’installazione “Help the Planet” nel Cortile d’onore di Milano si inserisce nel “Garbage Patch State Project” ideato, fondato, guidato e presieduto dal 2012 dalla stessa Finucci che ha creato la monumentale opera d’ arte contemporanea battezzata “Wasteland” vero e proprio Stato di cui lei è presidente e ambasciatrice (con sede diplomatica al Maxxi di Roma) e al contempo progetto artistico transmediale che affronta il problema delle immense chiazze di rifiuti plastici dispersi negli oceani. L’idea fondante è quella di comprendere questi “territori” in uno stato federale: il Garbage Patch State Project.Alla presenza della Direttrice Generale e delle altre autorità dell’Unesco, l’11 Aprile 2013, Maria Cristina Finucci ha piantato la bandiera del nuovo Stato e pronunciato il discorso di insediamento del Garbage Patch State sulla sua installazione che riproduceva una delle isole di plastica che occupava la gigantesca “salle des pas perdus” nell’edificio principale dell’Unesco, dando inzio ufficiale a Wasteland. Alla Biennale di Venezia anche il Garbage Patch State ha avuto il suo spazio nel cortile dell’Università Ca’ Foscari dal 29 Maggio al 24 Novembre 2013. Nel 2014 il Garbage Patch State si è presentato a Madrid con una installazione pubblica sulla Gran Via in occasione di ARCO, la fiera internazionale dell’arte. L’11 Aprile 2014, in occasione della prima festa nazionale del suo Stato, Maria Cristina Finucci ha portato una nuova installazione del ciclo di Wasteland nella piazza del Maxxi a Roma, aprendo la sua prima Ambasciata. Dal 29 Settembre al 17 Ottobre 2014 il Garbage Patch State ha messo radici a New York nel guartiere generale delle Nazioni Unite, luogo simbolo della volontà di pace, la cooperazione e lo sviluppo di tutti i popoli della terra. Nella Expo di Milano del 2015, nel quadro degli eventi collaterali, Finucci ha inaugurato l’installazione “Vortice” a Milano, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e dei Mari e con la collaborazione dell’Università degli Studi Roma Tre: opera tutt’ora presente nella collezione permanente della Fondazione Bracco.Nello stesso anno al Padiglione Aquae Venezia, un nuovo misterioso animale formato dalla plastica dispersa nel mare, il Bluemedsaurus, è entrato ed uscito strisciando sulle pareti della sala della High Level Conference Bluemed. Il serpente di plastica ha quindi raggiunto Parigi in occasione della Conferenza sul clima COP 21 grazie ad Acciona, l’azienda leader mondiale delle energie rinnovabili e al New York Times che ha ospitato la “creatura” per la sua conferenza. Nel 2015 il Garbage Patch State viene inserito nell'”Atlante delle micronazioni” di Graziano Graziani (Quodlibet, 2015). E si è riproposto a Mozia (Trapani) con la monumentale installazione Italia e Mediterraneo: assemblaggio manuale di oltre 5.000.000 di tappi usati di plastica colorata racchiusi in gabbioni metallici, che delineano la parola HELP nell’area archeologica dell’isola.Lo scorso anno, infine, in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2018, Cristina Finucci ha firmato a nome del Garbage Patch State l’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, proponendo 17 obiettivi mondiali per la riduzione dell’impatto ambientale. Infine, dall’8 Giugno al 29 Luglio 2018 con la promozione del Parco Archeologico del Colosseo e il supporto della Fondazione Bracco, Finucci ha realizzato un secondo maestoso HELP al Foro Romano, formato da un insieme di gabbioni di rete metallica, messi a disposizione dall’azienda Maccaferri, rivestiti da un ricamo di sei milioni di tappini di plastica colorati. Di notte la gigantesca scritta si è illuminata ed è risultata visibile anche da via dei Fori Imperiali. Una richiesta di aiuto della nostra epoca storica, conseapevole di aver forse avviato un processo di autodistruzione.