Selinunte Tempio di Hera Sicilia
Pubblicato il: 25/05/2020 17:09
“Rispettiamo le regole, le elementari norme di sicurezza, ma il teatro ritorni ad essere teatro. Attenzione a duetti e ‘monologanti’, non indietreggiamo di fronte al coronavirus. Non sia un pretesto, un alibi per creare e firmare surrogati”. E’ quanto ha dichiarato all’Adnkronos l’attore, regista e coreografo di origine siciliana Aurelio Gatti, ideatore e fondatore dei Teatri di Pietra, la manifestazione che si svolge dal 1999 nei teatri antichi e nelle aree monumentali del Paese. Da Volterra a Ferento, da Sutri all’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere, da Venosa a Morgantina sino a Palazzolo Acreide nel chiostro dell’antica chiesa romanica.
Proprio i Teatri di Pietra, luoghi spaziosi e all’aperto, saranno la soluzione migliore per convivere con il coronavirus. Tra i pochi ‘teatri’ che questa estate potranno riaprire. “Seppur con sofferte e inevitabili limitazioni – ha aggiunto Aurelio Gatti – con un pubblico ridimensionato, con incassi ridotti e un aggravio di spesa. Ma bisogna assolutamente ricominciare. Il maestro Muti ha annunciato il concerto di apertura di Ravenna Festival alla Rocca Brancaleone alla presenza del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Ha dato un segnale importante. La gente è stanca, fiaccata dall’isolamento, ha bisogno di ritrovarsi all’interno di una comunità per poter finalmente ricominciare a dialogare e interloquire. Il teatro – ha proseguito – è il perfetto antidoto alla pandemia in corso, ma bisogna salvaguardarlo, anche con misure necessarie ed eccezionali nei confronti del pubblico e degli attori. Per questi ultimi basterebbe un semplicissimo certificato medico o un’autodichiarazione per ricominciare a lavorare, ma non da soli, su un palco, in solitudine. Il teatro è un esperienza alta, da condividere, anche se qualche politico pensa che gli attori debbano solo far sorridere”.
E questa estate Aurelio Gatti si prepara a debuttare con la sua compagnia MDA Produzioni Danza e due spettacoli, ‘Clitemnestra – Il processo’ in collaborazione con Must Musco Teatro di Catania e ‘Infiniti Mondi’ in partenariato con il Ttr di Tato Russo. Quest’ultima piece esplora i rapporti e le influenze, ma soprattuto la profonda amicizia che lego’ William Shakespeare a Giordano Bruno.
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