“Com’è lavorare sul set con George Clooney? E’ fantastico, come tutti i grandi non si arrabbia mai, è lì per giocare, e lo sa fare. Abbiamo giocato insieme”. Lo ha detto Giancarlo Giannini, intervistato dall’Adnkronos alla presentazione di ‘Catch 22’, la serie originale Sky diretta e prodotta da George Clooney nella quale l’attore è l’unico italiano del cast.
“George -prosegue Giannini- è uno dei registi più grandi, e come tutti i grandi con cui ho lavorato, da Ridley Scott a Visconti, non ti dice quasi nulla. I registi bravi se ti scelgono sanno che tu sei giusto per quel personaggio, e sanno che tu stesso con la tua fantasia puoi dare di più. Il cinema è anche fantasia, e Clooney lo ha capito”.
L’attore, indimenticabile protagonista di pellicole come “Mimì metallurgico”, “New York Stories” e “Travolti da un insolito destino”, rivela poi di essere molto amato dai registi d’oltreoceano. “In genere, quando serve il personaggio di un italiano, i registi americani chiamano sempre me”. E Giannini è, manco a dirlo, l’unico attore italiano nel cast di ‘Catch 22’. “Io dovevo già lavorare con Clooney in passato -racconta Giannini- ma ero impegnato. A lui piaceva molto che io lavorassi con lui, mi ha mandato la sceneggiatura e mi è piaciuta, non è stato difficile”.
Giannini racconta poi alcuni dettagli dell’importazione di lavoro di Clooney. “Lui mi ha mandato una registrazione di tutte le battute pronunciate in inglese dagli Stati Uniti -dice- perché il mio personaggio, Marcello (il proprietario di un bordello nella Roma appena liberata dagli Alleati, ndr) parla ovviamente inglese, anche se con accento italiano. George si è prodigato nel fare una cosa simile, è una cosa che non fanno in molti e lui l’ha fatto per me”.
Adnkronos.