Pubblicato il: 19/09/2019 17:18
“Pamela Prati non esiste più! Lo ha detto lei stessa. Lei è Paola Pireddu“, dice Gianni Ippoliti, presentando al Palazzo dell’Informazione, sede dell’Adnkronos, il trailer del fanta-thriller ‘Mark Caltagirone: una storia italiana’, la cui proiezione al festival di Maratea era stata bloccata da una diffida dai legali di Pamela Prati. In una scena del breve filmato, Mark Caltagirone, interpretato da Massimo Di Carlo, incontra degli psicologi che lo informano: “Pamela Prati non esiste“.
“E infatti non esiste. Esiste invece con forza Mark Caltagirone“, ha spiegato dopo la visione Ippoliti ai giornalisti con la consueta ironia. “Questo mio film vuole ispirarsi al teatro dell’assurdo ma, se già normalmente la realtà supera la fantasia, in questa vicenda io mi sento quotidianamente superato da sviluppi inquietanti. Sono seriamente preoccupato. Per raccontarla ci vorrebbe un film di 6 ore”, ha aggiunto Ippoliti.
Ippoliti è stato accompagnato alla proiezione dal suo legale, Fabio Verile, che, a proposito della diffida ricevuta da Pamela Prati che ha bloccato al proiezione al festival di Maratea, ha sottolineato: “A nostro avviso questo filmato non contiene niente di lesivo nei confronti di Pamela Prati. Non vi è nessun tipo di violazione della privacy. Si tratta di legittima satira di costume”.
“Noi abbiamo replicato alla diffida – ha spiegato Verile – e ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Se dovessero procedere con un’azione legale deciderà un tribunale. Ma a mio avviso nulla osta alla divulgazione del trailer di questo lungometraggio. Né una diffida extragiudiziale può intimidire il regista o gli attori“, ha aggiunto il legale.
“Io ho voluto questa proiezione all’Adnkronos proprio per chiedere ai giornalisti di valutare se questo trailer fosse ‘altamente lesivo della dignità della signora Pamela Prati’, come sostenuto nella diffida“, ha detto Gianni Ippoliti. Anche il direttore del festival di Maratea, Nicola Timpone, ha detto di aver ritenuto da subito che non c’era “nessun reale motivo per bloccare la proiezione al festival” ma di aver soprasseduto “per non creare ulteriori problemi a Ippoliti”. Ed ha concluso: “Questa vicenda, in compenso, ci ha procurato grande pubblicità. Grazie a quella diffida, oggi il festival di Maratea è conosciuto da più persone”.
Adnkronos.