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Il trionfo di Amadeus: “Ma io resto un mediano”. E “smentisce” Fiorello

“Sono il conduttore della porta accanto e lo ribadisco. So che non mi crederete ma io non vedo l’ora di tornare a condure “I soliti ignoti”, di tornare a fare il mestiere che ho sempre sognato senza nemmeno costruirmi un piano B ma allo stesso tempo di tornare alla mia vita da uomo comune”

“Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo, a chi finalizza il gioco”. Amadeus è l’uomo del giorno, quello del Festival del millennio, mai così in alto negli ascolti dal 1999, quello che alle polemiche e alle gaffe ha risposto con un Sanremo imbevuto di armonia e amicizia. Eppure rivendica il suo ruolo da mediano (“e vista la mia fede calcistica per l’Inter direi Oriali”) e non si sogna di sentirsi attaccante, nemmeno ora che l’Ariston gli ha regalato un Sanremo da sogno, proprio come quello che sognava da bambino. “Sono il conduttore della porta accanto e lo ribadisco. So che non mi crederete ma io non vedo l’ora di tornare a condure “I soliti ignoti”, di tornare a fare il mestiere che ho sempre sognato senza nemmeno costruirmi un piano B ma allo stesso tempo di tornare alla mia vita da uomo comune”.

Ama e Ciuri, come si chiamano Amadeus e Fiorello, ovvero il gaffeur di professione e il badante 2.0

Fiorello è davvero mio fratelo. Gli ho dato le chiavi dell’Ariston

Amedeo Sebastiano, 57 anni di gentilezza e professionalità, è entrato conduttore single a Sanremo e ne è uscito sposato: “Fiorello è davvero mio fratello. Io gli ho consegnato le chiavi dell’Ariston e dovete credermi quando dico che io non ho mai saputo che cosa avrebbe detto né cosa avrebbe fatto. Tra di noi c’è fiducia totale”. E il bis? A questo punto sembra scontato, visti risultati, ma Amadeus “smentisce” Ciuri, come lui chiama Fiorello, che in mondovisione durante la finale ha detto che i vertici Rai avevano già chiesto il bis a loro due: “Quella di Fiorello era una battuta: del futuro non abbiamo ancora parlato, ci siamo concentrati solo su questo Festival. Sarebbe prematuro parlare di un bis”.

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