Il Volo (foto Shipmates)
Pubblicato il: 29/01/2019 16:22
di Antonella Nesi
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“Da Sanremo 2019 spicchiamo Il Volo 2.0“. Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble sono carichi come non mai. Appena rientrati da Panama dove hanno cantato per il Papa (con il quale si sono scattati anche un selfie che “è stato la cosa più bella”) e per quasi un milione di giovani, i tre cantanti si apprestano a festeggiare all’Ariston i 10 anni di carriera, iniziati nel 2009 nel talent per bambini ‘Ti lascio una canzone’. Ma dal festival parte anche una svolta musicale, quella dell’album ‘Musica’ che uscirà il 22 febbraio in tutto il mondo e che contiene oltre al brano ‘Musica che resta’, con cui gareggeranno per vittoria, altri due inediti (‘Vicinissimo’ e ‘Fino a quando fa bene’) e otto cover, da ‘Arrivederci Roma’ a ‘Meravigliosa creatura’. Un album che si riferisce per la prima volta esplicitamente le due anime del gruppo e i loro due pubblici: “quella più tradizionalista rivolta alle platee nordamericane che amano il bel canto e quella più pop pensata per l’Italia e del Sudamerica”.
Non a caso al nuovo album Il Volo ha lavorato con Michele Canova e con Pino ‘Pinaxa’ Pischetola. “Abbiamo cercato di mettere in questo album il nostro percorso ma anche l’apertura ad un suono più pop e contemporaneo, nella speranza di allargare il nostro pubblico anche ai più giovani”. Il titolo ‘Musica’ nasce proprio come collante: “Dovevamo fare un titolo che in tutte le lingue riesci a dire”, spiegano i tre. E anche la scelta dei brani ha cercato di tenere insieme fedeltà al loro percorso e i rispettivi gusti musicali: “Io ho voluto ‘A chi mi dice’ – spiega Ignazio – ‘Arrivederci Roma’ si avvicinava più ai gusti di Gianluca e ‘Be my love’ a quelli di Piero”. Figlio di questa nuova impostazione è naturalmente anche il brano di Sanremo “che – ammettono i tre – ha un’impostazione meno tradizionale e che con la collaborazione di Gianna Nannini (la rocker senese firma il brano insieme a Emilio Munda, Piero Romitelli e Antonello Carozza, ndr.) ha anche un tocco leggermente rock”.
Reduci dal successo dell’album omaggio ai tre tenori, “che – sottolinea il presidente di Sony Music Italia, Andrea Rosi – ha realizzato il 71% delle vendite all’estero, caso unico tra i cantanti italiani”, i tre hanno un agenda per il decennale straordinaria: a fine maggio saranno a Matera per due live che diventeranno anche uno speciale per l’emittente americana Pbs, poi saranno in tour in Giappone. E ancora: chiuderanno a settembre la tranche italiana del tour all’Arena di Verona e saranno in tour negli Stati Uniti, dove partiranno dal prestigioso palco del Radio City Music Hall.
“Sicuramente i concerti e i viaggi ci hanno fatto capire cosa apprezza il mondo da noi. Fuori dall’Italia sicuramente apprezzano la musica italiana e la tradizione del bel canto. E dentro a questo disco ci sono anche i nostri viaggi. Ci sono brani per il Nord America, brani per il sud america come ‘La Nave Del Olvido’ e gli inediti sono sicuramente più pensati per l’Italia”.
A chi gli chiede come siano cambiati in questi 10 anni, i tre rispondono: “Non è stato facile passare da bambini prodigio a ragazzi e ora a uomini con la barba. Molti ex bambini prodigio si perdono per strada. Noi siamo riusciti a rimanere cercando sempre di rinnovarci. Per questo anche in questo album facciamo un passo avanti. Siamo consapevoli che non c’è solo la lirica o la tradizione nazional popolare, così come non c’è nelle nostre corde solo la voce tenorile ma anche una tendenza più pop”.
Nonostante abbiano gusti musicali anche diversi (Gianluca è cresciuto ascoltando De Andrè, Gaber e Guccini, Ignazio ascolta funky e R&B e Piero sogna l’esordio nell’opera lirica) i tre sono determinatissimi a restare insieme: “Adesso sarebbe una follia andare ognuno per contro nostro. Siamo felici, le cose vanno molto bene. Piero è l’unico che forse potrebbe conciliare un esordio nell’opera con Il Volo. Ma se io – dice Ignazio – o Gianluca prendessimo strade soliste, diventerebbero incompatibili con il gruppo. E al momento non ci pensiamo proprio”.
Sognando di tornare a cantare con Barbra Streisand (magari proprio nello speciale Pbs da Matera) e di duettare con Michael Bublè, i tre sono contenti di incrociare a Sanremo Andrea Bocelli che ammiranno moltissimo. Mentre dell’esperienza fatta a Panama dicono: “è stato il modo migliore di iniziare il festeggiamento del decennale. Questo è un Papa rivoluzionario che si avvicina molto ai giovani. Per noi è stato un grande onore. Difficile da spiegare. Abbiamo messo la nostra arte al cospetto di Dio”, dicono i tre che si dicono credenti ma non frequentatori delle chiese.
Della loro convivenza decennale dicono: “Non è stato sempre facile passare l’adolescenza sempre insieme. Ma siamo ormai talmente amici e ci vogliamo talmente bene che superiamo ogni incomprensione. Posso fare una battuta? Dieci anni sono volati“, sintetizza Gianluca ridendo.
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