“Canto, non sono un politico” dice l’artista finito nella bufera per i suoi versi. E invita a chiedergli conto di quel che fa dopo che si sarà esibito.
“Io sono un cantante, non sono un politico. Matteo Salvini è un pesce grosso quindi non credo di rispondere ai suoi attacchi”. Junior Cally, dopo le polemiche dei giorni scorsi per i suoi versi sessisti e violenti de La Strega (brano del 2017), ci mette la faccia, e a poche ore dal via del festival di Sanremo parla con la stampa. L’occasione è la partita di calcetto Junior Cally Team vs Sanremo All Stars, composto da alcuni giornalisti che il cantante ha perso pur segnando 5 goal. “Mi fa strano che nessuno abbia detto niente sulla mia presenza fino a quando non è stata resa nota quella parte di testo” e il riferimento è ai versi in cui si fa accenno proprio al leader della Lega. “Non posso dire che si sia scatenato tutto per questo motivo, ma certo mi viene da pensarlo…”.
Polemiche? “Dopo che avrò cantato”
Un po’ di amarezza si avverte: “Questo Sanremo me lo immaginavo diverso, da sconosciuto. Arrivare lì in questa maniera è un’altra cosa. Lo affronterò con professionalità. Qualsiasi cosa accada devo rispettare quel palco, la musica italiana, la canzone che porto. Non ho paura delle possibili contestazioni, vedremo quello che arriverà”, dice ancora il rapper, che per il festival ha abbandonato definitivamente la maschera. “Io sono venuto qua per cantare il mio brano, non vedo l’ora – rivendica -. Ho portato quel brano e di quel brano bisognerà parlare nel momento in cui io salgo su quel palco. Polemiche? – conclude – No grazie”, come il titolo della canzone che porta in gara.
Elogio della violenza? No
Dopo il caos, Junior Cally (all’anagrafe Antonio Signore) è sparito per qualche giorno. “Ho sentito il bisogno di tornare a casa dei miei, di stare con persone che mi conoscevano. Il male più grande è stato quello psicologico”, ammette senza tirarsi indietro. “Siamo partiti dal dire ‘chi è questo’ a essere il nemico pubblico numero 1”. Dopo i primi attacchi sono passati cinque giorni dalla sua replica via Instagram. “Ho aspettato a rispondere perché farlo d’impulso poteva portare magari a degli errori. Io sono una persona molto educata che ragiona su quello che fa e quindi ho preso tempo per capire realmente quello che stava succedendo”. Junior difende comunque La Strega, il brano finito nella bufera. “Non ha qualcosa di sbagliato, è un testo che va capito. La canzone rappresenta uno spaccato di società, ma io sono contro la violenza di ogni tipo. Le prime quattro righe di quella canzone sono un elogio alla non violenza. Poi esiste pure quella parte lì. Ma nella mia discografia troviamo anche canzoni d’amore”.