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La malattia, il calvario. La compagna di Giuni Russo: “Rettore ha detto il falso”

Maria Antonietta Sisini, compagna di vita di Giuni Russo per 36 anni, smentisce le dichiarazioni fatte da Donatella Rettore nella trasmissione “Vieni da me”

 

Avevano destato grande commozione le parole di Donatella Rettore, ospite del programma di Caterina Balivo, quando aveva detto: “Ho accompagnato Giuni Russo attraverso l’estate del 2004, non mi è piaciuto che abbia sofferto così tanto. Secondo me bisogna lasciare una libera scelta a chi vuol soffrire fino all’ultimo e a chi se ne vuole andare con dolcezza”. “Ricordo che mi chiamava dopo le sedute di chemioterapia. Mi diceva ‘sto talmente male, se parliamo mi sento meglio'”, aveva aggiunto Rettore, cogliendo lo spunto per una riflessione sul fine vita. “Non mi è piaciuto che abbia sofferto così tanto. Secondo me bisogna lasciare una libera scelta a chi vuol soffrire fino all’ultimo e a chi se ne vuole andare con dolcezza”.

La compagna di una vita di Giuni Russo rompe il silenzio

Peccato che quelle dichiarazioni non siano piaciute ac hi quel lungo calvario vissuto da Giuni Russo prima di morire lo aveva vissuto molto da vicino. E così, Maria Antonietta Sisini, produttrice, principale collaboratrice e compagna di vita della cantante per 36 anni ha voluto smentire tutto. “Purtroppo sono costretta a rompere il mio riserbo sulla malattia di Giuni Russo, artista con la quale ho lavorato e vissuto per 36 anni e di cui porto avanti l’eredità artistica. Mi riferisco alle dichiarazioni di Donatella Rettore nella trasmissione Tv ‘Vieni da me’ di Rai1”.

Rettore non l’ha vista né sentita negli ultimi anni

“Rettore – ribadisce Sisinni – non ha visto né sentito Giuni negli ultimi anni. Giuni nel 2004 non ha fatto chemioterapia, ha smesso nel 2003. Dopo le sedute di chemio non aveva nessuna voglia di parlare al telefono con chicchessia… Giuni è stata assistita dalla sottoscritta e dalla Vidas, che non smetterò mai di ringraziare perchè grazie alle loro cure Giuni non ha sofferto. Non vado oltre, perchè ho sempre tenuto il riserbo che Giuni merita”, conclude la produttrice, musicista e scrittrice, che dopo la morte di Giuni Russo, si è dedicata a preservarne l’eredità artistica con l’Associazione Giuni Russo.

 

 

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