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La morte improvvisa di Bob Krieger. Davanti a lui, hanno sfilato i potenti e le star

Una morte improvvisa e ancora inspiegabile quella del grandissimo fotografo Bob Krieger. L’uomo che con il suo obiettivo ha immortalato gli uomini più potenti del XX secolo e le star più famose non c’è più: davanti ai suoi occhi azzurri e al suo sorriso empatico hanno sfilato i più importanti politici e personaggi della moda, dell’imprenditoria, dello spettacolo e del jet set internazionale. Chi scrive anni fa ha avuto l’opportunità di conoscerlo e di vedere in lui confermata la legge aurea secondo la quale i più grandi sono anche i più umili: nessuna posa, ma soltanto un entusiasmo da bambino e una passione nutrita da ferra volontà. Impressione confermata nelle parole che gli ha dedicato Simona Ventura, accanto a un bellissimo ritratto da lui firmato: “Aldilà dell’enorme bravura eri una persona gentile e cordiale, un Signore di altri tempi, un professionista che usava il suo talento. Un artista. Buon viaggio Bob Krieger, mi mancherai tanto”. 

Krieger fu il ritrattista ufficiale dell’avvocato Gianni Agnelli, e anche colui che incoronò Giorgio Armani a re della moda  in un celebre copertina di “Time” dove lo stilista, giovane e bellissimo, indossava un suo impeccabile smoking. 

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“Stamattina sarebbe dovuto atterrare a Milano”

Bob Krieger, che avrebbe compiuto 84 anni a settembre, si trovava in vacanza a Santo Domingo, ospite di amici, costretto a prolungare di due mesi il suo soggiorno nell’isola caraibica, a causa della quarantena imposta dal coronavirus, che gli impediva di rientrare a Milano, la città che amava e nella quale aveva scelto di vivere.”L’ho sentito mercoledì, era molto felice perché finalmente sarebbe potuto rientrare a Milano, doveva arrivare proprio stamattina”, ha dichiarato Maria Grazia Vernuccio, sua amica di lunga data e curatrice delle ultime mostre, all’Ansa. “Non vedeva l’ora di tornare, aveva un sacco di progetti e me ne aveva parlato proprio mercoledì”.

L’immagine di Armani che fece la storia della moda

Il suo stile inconfondibile e la sua sensibilità gli avevano permesso  di diventare uno dei più grandi ritrattisti al mondo. Nel corso della sua lunga carriera ha fotografato i volti più noti dell’industria (tra cui Marco Tronchetti Provera, Luca Cordero di Montezemolo, Lapo Elkann, Bill gates), della politica (Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi), dello spettacolo (Charlotte Rampling, Lang Lang, Rupert Everett, Zucchero Fornaciari, Roberto Bolle, Ermanno Olmi), della cultura (Carla Fracci, Carlo Bo, Vittorio Sgarbi, Alberto Arbasino, Gillo Dorfles, Emilio Tadini), della medicina (Christian Barnard), delle scienze (Rita Levi Montalcini, Margherita Hack), della moda (Gianni Versace, Ottavio Missoni, Enzo Rosso, Dolce e Gabbana, Linda Evangelista, Valentino ) e dello sport (Roberto Baggio, Fabio Cannavaro, Filippo Inzaghi, Antonio Rossi, Jury Chechi).

Nato ad Alessandria d’Egitto, nel 1936, da madre siciliana nipote d’arte e padre di ascendenze nobiliari prussiane, il grande fotografo portava un cognome tedesco, ma era italiano per scelta e vocazione, dal momento che risiedeva da sempre a Milano, città che contribuì con le sue foto a consacrare come capitale della moda italiana nel mondo. Al suo attivo, infatti, si ricordano tre copertine di “Time Magazine”, di cui, la più celebre quella che nel 1982 incoronò Giorgio Armani “re della moda”.

Corrispondente del New York Times Magazine per otto anni, collaboratore di testate prestigiose come “Vogue”, “Esquire” e “Harper’s Bazaar”, art director di “Bazaar Italia” dal 1970 al 1975, Krieger ha lavorato per molti grandi stilisti: oltre ad Armani, Prada e Valentino, si ricordano le immagini firmate da Krieger per Versace, Emilio Pucci, Krizia, Gianfranco Ferrè, Moschino, Mila Schon. Sulle cause della morte ancora non si sa nulla di preciso, ma probabilmente si è trattato di un malore improvviso. Per Krieger, che avrebbe compiuto 84 anni a settembre, Vernuccio aveva curato una delle ultime mostre, ‘Imagine’, allestita a Palazzo Morando a Milano proprio un anno fa e dedicata alla moda femminile. Tra i suoi progetti c’era ora quella di realizzarne una sulla moda maschile e un’altra di nudi. 

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