Dipinto come arrogante e asociale, il divo premio Oscar torna a parlare del disturbo che lo affligge e gli complica la vita da sette anni. Non c’è cura
Sette anni di patimento, e prosegue così, perché al momento non c’è cura per il suo disturbo. Brad Pitt si è fatto fama di personggio poco avvicinabile, incline a starsene per conto suo. Ma non è dovuto a un carattere arrogante, come più volte è stato bollato l’attore americano. Nel 2013 Pitt parlò in una intervista su Esquire di come soffrisse di prosopagnosia. E di come per effetto di questa non riconosca i volti delle persone, anche quelle frequentate più volte. Il risultato è un eterno imbarazzo e difficoltà continue nelle relazioni sociali che, in un mestiere come il suo, sono spesso relazioni di lavoro. La prosopagnosia e una lesione bilaterale (o più raramente del lato destro) della giunzione temporo-occipitale del cervello. Un deficit del sistema nervoso centrale che impedisce a chi ne soffre di ricondurre i tratti del viso che vede (un naso, un paio d’occhi) all’identità di una persona.
L’ignoranza della faccia
Prosopagnosia è un termine greco che si può con apprezzabile precisione tradurre come “ignoranza della faccia”. Nel 2013 per la prima volta Brad Pitt spiegò il suo disagio ormai impossibile da dissimulare: “Molte persone mi detestano perché credono che sia privo di rispetto. Quando li incontro dico: ‘Ci siamo già conosciuti?’. Peggioro le cose, loro si offendono e credono che io sia egoista. Ma è più forte di me, non riesco a ricordare i volti delle persone. Per questo a volte preferisco starmene a casa per conto mio”.
Il danno neurologico come dispetto verso la nuova vita
Mentre avanzano le ipotesi di trattamento psicologico, neurologico ed emotivo della prosopagnosia (che ha colpito anche altri personaggi noti come Luciano De Crescenzo e l’attore francese Thierry Lermitte ed è al centro del libro L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, del neurologo Oliver Sacks), Pitt continua a soffrire del disagio che gli crea questa condizione: “Posso riconoscere diverse parti del viso ma non associarle ad una persona, e se ci riesco, poi mi dimentico di nuovo. E’ un grande handicap che mi sta allontanandoda molte persone, anche nel lavoro. La prosopagnosia può anche essere congenita, oppure svilupparsi nel corso del tempo. Un vero “dispetto” dell’esistenza per il divo oggi 57enne che è riuscito a battere il vizio dell’alcolismo (grazie anche all’amicizia di un altro divo, Bradley Cooper, come ha ricordato commosso) si è lasciato alle spalle gli anni selvaggi trascorsi da vagabondo fra molte droghe, e che porta ancora addosso i lividi del divorzio da Angelina Jolie. Altro successo degli ultimi anni tribolati, è stata la vittoria dell’Oscar come migliore attore non protagonista in C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino.