Pino Insegno e Alessia Navarro tornano sul palco per parlar d’amore: il Teatro Nino Manfredi di Ostia (Roma), con il Direttore Artistico Felice Della Corte, infatti, ospita la commedia presentata da Uao Spettacoli, “Imparare ad amarsi” di Pierre Palmade e Muriel Robin per la regia di Siddhartha Prestinari. L’adattamento è di Claudio Insegno. Le musiche originali sono di Bungaro e Antonio Fresa. Saranno ben sette gli appuntamenti previsti: il 6 ed il 7 maggio alle ore 21, l’8 maggio alle ore 17.30, ed a seguire il 13 maggio alle ore 21, il 14 maggio è previsto un doppio spettacolo alle ore 17.30 ed alle ore 21, e per finire il 15 maggio alle 17.30.
Si materializza, suscita emozioni, scatena riflessioni e domina anche il palco non solo “nella vita” ma anche “nello spettacolo”: il suo nome è “Amore”, il più nobile dei sentimenti, il più complesso dei legami, il tema più persistente nella vita delle persone. Ma è così difficile sapere amare davvero in un rapporto di coppia? Forse no, ma di certo non è strano ritrovarsi a vivere situazioni insolite e particolari, o momenti critici in cui è importante anche imparare a concedersi un po’ di autoironia.
Al centro di questa commedia c’è una storia d’amore come tante. Un matrimonio, poi un divorzio, poi un rincorrersi di dubbi, mancanze, rancori. Ma successivamente la vita riprende colore ed ecco che riaffiorano nuovi amori, nuove promesse e dei rinnovati “per sempre”; poi c’è forse, un riavvicinamento, perché come dicono i saggi: “talvolta bisogna perdersi per ritrovarsi”, infatti tutta la magia della storia d’amore riportata è costruita sul timore della separazione e sul desiderio di tornare a stare insieme per tutta la vita.
“Si tratta di una commedia divertente, è la storia di una coppia come ce ne sono tante – commenta l’attrice Alessia Navarro – vi sono tutte le fasi che essa può attraversare come l’innamoramento, il matrimonio, la noia, il divorzio”.
“La cosa bella è che all’interno dello spettacolo – prosegue l’attore Pino Insegno – ci sono altri 15 attori che non ci sono. Noi ci interfacciamo costantemente con i genitori, con l’amante ..ma non esistono. Però nel modo in cui è stato scritto lo spettacolo sembra che ci siano e la gente ‘urla’ per i colpi di scena importanti come se fosse realmente, ad esempio, entrata in scena la donna di servizio ed è una cosa pazzesca, una magia unica”.
La forza di questo testo, che ha registrato per anni il tutto esaurito in Francia e continua ad ottenere grande successo anche in Italia, è l’originalità della struttura, sembra ispirato a “Le sedie” di Ionesco, in cui gli attori interagiscono con decine di altri personaggi invisibili ma reali, creando sublimi siparietti.
I dialoghi pungenti, divertenti, intrisi di grande ironia, danno un ritmo musicale al racconto e ci si ritrova a ridere dell’amore, a ridere di se stessi, ma soprattutto ci si ritrova con la voglia di innamorarsi ancora: “perché l’amore… non c’è storia, ti acchiappa, ti stordisce e vince sempre”.
Si tratta di uno spettacolo dalla scenografia essenziale che si concentra sul tema principale; emozionante, sicuramente, per gli inguaribili romantici ma utile per gli eterni razionali.