Adriano Panzironi
Pubblicato il: 01/10/2019 16:54
di Ilaria Floris
La notizia della nuova, pesantissima sanzione dell’Antitrust è solo di ieri, ma questo non ha fermato il giornalista Adriano Panzironi. Il contestatissimo ‘divulgatore’ ha presentato stamane a Roma, alla Casa del Cinema, il film ‘L’uomo che volle vivere 120 anni’ in cui, attraverso il racconto del regista Dado Martino, racconta i ‘miracolosi’ effetti dello stile di vita che da anni propone. Vituperato dalla comunità scientifica, osteggiato addirittura da alcuni parlamentari, sanzionato duramente da AgCom e Antitrust ma osannato dai suoi seguaci, il giornalista illustra nel docu-film, prodotto dalla Format di Mauro Venditti e distribuito da Zenit, le ‘scoperte’ che sono alla base delle sue teorie.
“La ‘120’ (la dieta di Panzironi, ndr) oggi è una rivoluzione, ci sono più di 700mila persone che la seguono, persone che si sentono rinate e sono guarite dopo averla seguita – dice Panzironi all’AdnKronos -. E’ normale che questo faccia paura ai potentati economici che oggi rappresentano l’industria del malato, e alla classe medica che tende ad autoconservarsi mantenendo lo status quo”.
Il film è programmato in circa 130 sale l’8 e il 9 ottobre ma, a quanto apprende l’AdnKronos, la Commissione per la Revisione Cinematografica non avrebbe ancora ufficialmente dato il via libera alla proiezione. Sulla vicenda pende un’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che peraltro – piccola curiosità – compare nel film di Panzironi durante un intervento in aula, mentre accusa il giornalista di divulgare teorie pericolose e prive di qualsiasi scientificità.
“Il governo consente ad Adriano Panzironi di portare nelle sale cinematografiche il suo film – dice Donzelli, contattato dall’AdnKronos – in cui propugna teorie pericolose, arrivando a dire di essere in grado di curare persino il cancro. E’ grave che lo Stato non faccia niente per impedirne la diffusione. Il ministero delle Attività Culturali deve fermare d’urgenza la proiezione della pellicola“.
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