Geniale. È l’aggettivo che più riecheggia tra gli implacabili utenti di Twitter che quando si tratta di sbeffeggiare e stroncare qualche programma tv non si fa certo pregare. Ma stavolta il “miracolo” di aver messo davvero tutti d’accordo è di Paolo Sorrentino e del suo “The New Pope”. Un esordio notevole capace di mettere d’accordo la critica italiana e internazionale e il temutissimo popolo della Rete. A seguirlo sono stati 500 mila spettatori, dato in linea con la media complessiva di “The Young Pope”, andato in onda nell’ottobre 2016, al quale naturalmente andrà aggiunto il dato della fruizione on demand.
Audace, divertito e visionario come non mai
Ma ciò che conta stavolta è davvero il racconto, scandaloso, divertito, audace e visionario come non mai che di certo non lascerà delusi i fan della prima serie. Il primo episodio è ricchissimo di colpi di scena e con l’immagine in chiaroscuro di una suora che deterge delicatamente il corpo seminudo di Pio XIII, che poi è l’amatissimo e fragile Lenny Belardo impersonato da Jude Law. Il pontefice è in coma, in quella zona dell’esistenza tra la vita e la morte che lascia i fedeli in piazza San Pietro e in tutto il mondo col fiato sospeso. Ma nelle silenziose stanze del Vaticano la giovane monaca non sa resistere dallo sdraiarsi accanto a quel corpo coperto solo da un tovagliolo e dal procurarsi piacere con le dita. Ecco di colpo la madre superiora che invita le novizie ad andare a letto. Ma le giovanissime suore non sembrano averne molta intenzione. Alcune controllano il cellulare, altre si truccano e indossano i tacchi. Pronte per la folgorante sigla di testa dove le si vede ballare sensuali e suadenti sulle note di “Good Time Girl” di Sofi Turker all’ombra di una gigantesca croce al neon che illumina di colori acidi il Refettorio di Fondazione Cini a Venezia e lo trasforma in un club unico nel suo genere.
Il cuore trapiantato al papa è di un musulmano
Di lì a poco assisteremo al terzo tentativo per il Papa in coma di trapianto al cuore, non senza che perfidamente il chirurgo spifferi che l’organo appartiene a un musulmano. Sono passati pochi minuti ma il premio Oscar Sorrentino ha già conquistato tutti. Nel breve spazio di un episodio assisteremo alle manovre del segretario di Stato Voiello (il sempre più bravo Silvio Orlando), preoccupato e narciso come non mai, e all’elezione del nuovo Pontefice Francesco II, tra trame e dispetti di ogni genere all’interno della Cappella Sistina. Ma anche a un nuovo colpo di scena che chiama in causa direttamente uno dei grandi misteri della storia Vaticana e cioè la morte di Papa Luciani e che serve drammaturgicamente a introdurre il vero “New Pope” della serie di Sky, sir John Brannox, ovvero un John Malkovich al quale la matita intorno agli occhi rende, se possibile, lo sguardo ancora più enigmatico. Insomma un esordio col botto per una delle serie più attese dell’anno, prodotta da Wildside e The Apartment, parte di Fremantle, per Sky e diretta da un Paolo Sorrentino che stavolta sembra essersi davvero divertito a osare l’inosabile.