Daniel Oren (foto Brenzoni)
Pubblicato il: 31/01/2019 14:44
A pochissimi mesi dall’apertura della Stagione 2019 dell’Arena di Verona, salotto europeo dell’opera lirica en plein air e ormai prossima alle celebrazioni del suo centesimo Festival nel 2022, tradizione e rinnovamento si saldano nella nomina dell’israeliano Daniel Oren a direttore musicale dell’Arena Opera Festival 2019. Quest’anno Oren festeggerà i suoi 35 anni di solida collaborazione con l’Arena di Verona confermando di essere il Direttore d’Orchestra che ha diretto il maggior numero di rappresentazioni liriche nella storia areniana, con ben 13 titoli e 3 Concerti di Gala per un totale di 474 rappresentazioni.
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“La sua conoscenza capillare e solida della complessa e colossale macchina areniana garantisce serenità ai lavoratori e certezza di qualità al pubblico, di cui è vero beniamino”, ricorda il sovrintendente Cecilia Gasdia, peraltro legata ad Oren da una lunga carriera artistica che li ha visti spesso collaborare sui palchi più prestigiosi del globo sin da giovanissimi. Oren debuttò in Arena nel 1984 con una magnifica ‘Tosca’ con Shirley Verret, Giacomo Aragall e Ingvar Wixell, e solo l’anno prima, nel 1983, vi aveva debuttato il soprano Gasdia, che tornerà poi a Verona con Oren sul podio tante volte sia in Arena, sia una volta al Teatro Filarmonico con lo Stabat Mater, nel 1999.
Inoltre nel 1995 entrambi hanno partecipato al grandioso debutto di Franco Zeffirelli sulla scena areniana con Carmen di Bizet, debutto che avrebbe segnato la lunga e fortunata carriera veronese del regista, che li volle con sé in quella magnifica sfida. Insieme hanno costruito uno spettacolo in un mese e mezzo che rimase in cartellone per 13 edizioni del Festival e verrà riproposto negli anni futuri.
“Daniel Oren è un vero talento naturale, innato, lo si può quasi definire un enfant prodige e la sua musicalità spontanea è uno dei ricordi più belli della mia carriera di cantante”, sottolinea la Gasdia, prima donna alla guida della Fondazione e di certo prima donna in assoluto alla guida di una delle realtà più complesse e mastodontiche del Teatro d’opera italiano.
Ma in questo caso è di certo la sua lunghissima esperienza di fronte ai grandi direttori della storia della musica del ‘900, da Kleiber ad Abbado, che la spinge a vedere in Oren quella garanzia di solidità e continuità di cui l’Arena ha bisogno oggi. E Daniel Oren ripaga con entusiasmo l’affetto di tutte le maestranze dell’Arena, salutando le centinaia di artisti e tecnici impegnati nella stagione, la dirigenza e il pubblico con il suo messaggio: “Cari Amici della Fondazione Arena, mi sembra ieri che salivo per la prima volta sul podio dell’Arena di Verona… era l’estate del 1984 e Tosca andava in scena. Da quel momento il meraviglioso anfiteatro e le sue masse artistiche hanno avuto un posto speciale nel mio cuore. Oggi si avvera un sogno per me, avere la possibilità di essere legato a voi da questo titolo che mi riempie di felicità e mi permetterà ancora di più di dedicarmi al lavoro con voi. Arrivederci a presto per la stagione 2019. Con affetto!”.
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