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Lucarelli-Codacons, botta e risposta su querela Fedez 

SPETTACOLO

(Fotogramma)

Botta e risposta tra Selvaggia Lucarelli e il Codacons sull’azione avviata dall’associazione dei consumatori nei confronti del rapper Fedez. “Volevo dire a Codacons che tutelare cittadini e consumatori vuol dire anche evitare che i soldi di cittadini e consumatori vengano sprecati per querele pretestuose a cui seguono indagini inutili e talvolta processi ancora più inutili”, scrive su Twitter la giornalista e blogger. Immediata la replica del Codacons che, in una lettera aperta, accusa la Lucarelli di mandare “un messaggio sbagliato e addirittura pericoloso” ricordando che la stessa giornalista “in situazioni del tutto identiche a quelle in cui si è trovato il Codacons, ha avviato analoghe querele e denunce contro i soggetti che la avevano insultata e minacciata sul web”.

Nella lettera, il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, si rivolge direttamente alla Lucarelli e scrive: “Siamo rimasti basiti nel leggere il tuo tweet odierno contro il Codacons. Proprio tu che sei il simbolo della battaglia contro l’odio e la violenza sul web, critichi la nostra associazione per aver ‘osato’ difendersi dall’odio e dalla violenza scatenata da Fedez attraverso i suoi follower. Così fai passare un messaggio sbagliato e addirittura pericoloso: se ad insultare è un cittadino qualunque occorre difendersi anche in tribunale, se lo fa un influencer con milioni di follower come Fedez bisogna subire in silenzio perché altrimenti si diventa pretestuosi e si sprecano soldi dei cittadini”.

“Quando una persona aizza alla violenza e diffama le persone non c’è nulla di pretestuoso, anzi è doveroso l’esercizio del diritto di difesa, esattamente come hai fatto tu quando sui social ti hanno pesantemente insultata e diffamata”, scrive il Rienzi, sottolineando che “sulla inutilità delle indagini è lo stesso Fedez a smentirti: in una recente intervista ha affermato di aver esagerato contro il Codacons e di essere convinto di ricevere una condanna, per esserci andato troppo pesante”. E osserva che “i messaggi violenti e le minacce da noi ricevute dai follower di Fedez” erano “talmente violente da essere state cancellate da Google e Youtube”. Rienzi conclude: “Ti faremo avere il materiale utile. E scoprirai che tra le tue azioni di difesa in tribunale e quelle del Codacons non c’è assolutamente la minima differenza”.

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