Una è un mostro sacro della musica italiana, l’altro è l’emblema della stravaganza portata agli eccessi. Generazioni diverse, ma anche un modo di rapportarsi al pubblico agli antipodi. Eppure, quello tra Mina e Achille Lauro è quell’incontro tra sacro e profano che in queste ore sta cullando i sogni di molti italiani, dai gusti musicali, appunto, più disparati. E’ bastata una battuta, nelle scorse ore, da parte di Massimiliano Pani, figlio, producer e portavoce ufficiale di Mina, in un’intervista rilasciata al Messagero, a far nascere questa ipotesi, concedeteci di dire folle e forse per questo straordinaria.
Come si sia arrivati ad immaginare un duetto così insolito è presto spiegato. Stando alle dichiarazioni di Alessandro Pani, Mina (80 candeline spente quest’anno) avrebbe un grande sogno nel cassetto ovvero quello di interpretare una canzone scritta da Vasco Rossi. Una sorta di chiusura dei conti col passato che il figlio della tigre di Cremona spiega con un aneddoto. “All’inizio degli Anni 80, quando esplose come fenomeno, Rossi mandò un pezzo che mamma provò a cantare ma che non sentì suo. È uno degli autori che stima e apprezza di più e sarebbe felice di incidere a 80 anni una canzone scritta da Vasco appositamente per lei”.
E la replica non si fa attendere: “Al suo servizio regina”
Il produttore parlando di duetti della talentuosa mamma ha lanciato quindi un assist anche ad Achille Lauro, che in passato aveva espresso il desiderio di cantare con la Tigre di Cremona: “Perché non ci manda una canzone? Con il pezzo giusto, se ne potrebbe parlare. Lauro è un ragazzo intelligente e sensibile”. E se Mina chiama, Lauro risponde. Anche perché non ha mai fatto mistero di sognare un duetto con lei. E di fatti la replica arriva a stretto giro di posta su Instagram dove il cantante scrive: “Ho venduto l’anima al diavolo e il cuore con dentro chi amavo solo per questo. Al suo servizio regina”. Insomma, per il cantante che a Sanremo ha stravolto ogni clichè scomodando persino San Francesco, si tratta di un’investitura non da poco. A prescindere dall’esito del progetto.