“In questi ultimi mesi, il lavoro svolto con Yuli – Danza e Libertà – dichiarano Iris Martin Peralta e Federico Sartori di EXIT media –, ci ha permesso di entrare, in punta di piedi, in un mondo magico come quello della danza, fatto di grandi artisti che hanno sacrificato tutto per regalare al mondo la loro bellezza e il loro innato talento. Una di queste figure è Alicia Alonso, una vera e propria leggenda della danza classica. Alicia ha lasciato questa terra ieri ma, si sa, i miti non muoiono mai, e lei sarà sempre una stella che brillerà in eterno”.
Il coreografo cubano Santiago Alfonso (nel film il padre di Carlos, Pedro Acosta) in Italia per promuovere l’uscita del film, alla proiezione di ieri sera a Matera ha chiesto un minuto di silenzio in memoria della collega Alonso, che ha ricordato con queste parole: “Non dobbiamo essere tristi. Alicia ha vissuto intensamente ogni giorno delle sua vita. Ha amato la danza e ha ballato fino a 60 anni. È stata… è unica”.
Il cordoglio per la scomparsa dell’artista è arrivato anche dalla critica di danza Elisa Guzzo Vaccarino: “Ho avuto la fortuna di essere invitata dal Festival del Balletto di Cuba nel 1984, è nata una relazione di affetto con la manifestazione e con Alicia, che aveva l’abitudine di invitare a pranzo amici e giornalisti e raccontare le sue vicende. Sono andata regolarmente ogni due anni a tutte le sue riunioni e nessuno rifiutava mai questi inviti ricevuti da una grande personalità come Alicia Alonso. Lei è stata la nostra grande Giselle internazionale, come lo è la nostra Carla Fracci. Trovandomi tante volte a Cuba ho scoperto questa meravigliosa danza cubana, è un mondo immenso. Alicia è stato il mio passaporto”.
Anche Carlos Acosta ha voluto condividere il suo ricordo commosso attraverso un lungo post su Instagram. “Cari amici, ho ricevuto con dolore la notizia della morte della nostra prima ballerina Alicia Alonso. In questi momenti non posso smettere di pensare a tutto quello che le dobbiamo, alla straordinaria eredità che Alicia ci ha lasciato. Essendo figlia di una piccola isola dei Caraibi, la Alonso ha sconfitto tutte le barriere e i pregiudizi che dicevano che il balletto era un’arte per paesi sviluppati, che il fisico e il temperamento latino non rientravano nei presupposti della danza classica.